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Legambiente al Forum Sociale Mondiale di Tunisi

(PRIMAPRESS) - TUNISI - Dignità. E’ la parola d’ordine del Forum Sociale Mondiale che si è aperto  ieri a Tunisi con un’imponente manifestazione alla quale era presente anche una delegazione di Legambiente. Oltre 30mila persone e circa 4mila organizzazioni da tutto il mondo hanno sfilato pacificamente per 9 chilometri, tra slogan, canti e rivendicazioni, a inaugurare due anni dopo le primavere arabe il primo Forum Sociale Mondiale organizzato in un paese arabo. Libertà, diritti, democrazia, giustizia, eguaglianza tra i popoli, ma anche questione femminile e crisi economica e sociale sono al centro dei dibattiti organizzati nel campus universitario di Tunisi fino a sabato 30 marzo. Legambiente porta al Social Forum le ragioni dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, proponendo il bacino mediterraneo come punto d’osservazione di problematiche comuni : dalla tutela del mare e delle coste dall’inquinamento, alle politiche energetiche e alle possibilità della green economy e dello sviluppo rurale. Domani il primo appuntamento organizzato da Legambiente che, insieme a Cgil, Arcs/Arci e Fairwatch, presenta l’Osservatorio italiano sul commercio internazionale. Con l’obiettivo di analizzare e denunciare lo stretto legame tra le questioni ambientali, in particolare la crisi climatica, e le politiche del commercio internazionale che sfruttano comunità e luoghi fragili, ignorando i diritti dei più poveri. « Dobbiamo lavorare affinché il commercio internazionale riconosca la centralità di diritti, salvaguardia dei beni comuni e sostenibilità ambientale e sociale – dichiara Maurizio Gubbiotti, responsabile del dipartimento internazionale di Legambiente -. La crisi economica che attraversiamo è stata aggravata in maniera forte dalla privatizzazione dei beni comuni come l’acqua e l’energia. La grande partecipazione a questo Social Forum nel Maghreb, dove prosegue il fermento della società civile, è  particolarmente significativa per lo sviluppo dei processi di democratizzazione e per la crescita di una sensibilità ambientalista diffusa ». - (PRIMAPRESS)