Recovery Plan, le associazioni del riciclo scrivono al Mise: "Ecco il nostro progetto per l'End of Waste"
- di RED-ROM
- in Ambiente
(PRIMAPRESS) - ROMA - Fare in fretta e bene. E’ stata questa la raccomandazione arrivata dal Commissario per l’Economia dell’Unione Europea, Paolo Gentiloni nella sua recente audizione alla Camera intervenendo anche sui temi del New Green Deal e del Recovery Plan che l’Italia dovrà presentare per accedere ai fondi programmati dalla Commissione Europea.
Al momento, per quanto ci è dato conoscere, non è arrivato nessuna richiesta da parte dell’esecutivo di governo di una convocazione per guardare ai punti che dovranno essere contenuti sopratutto nel ”End of Waste”. E’ così che le Associazioni delle Imprese del settore della produzione di Materia Prima Secondaria (MPS), “End of Waste” (EoW), Unirima, Assofermet e Assorimap, hanno presentato al Ministero dello Sviluppo Economico un progetto dettagliato di allocazione dei fondi del Recovery Fund in materia di Economia Circolare. Il documento richiede un investimento per la transizione green e digitale, supportando il comparto industriale della filiera del recupero e riciclo di rifiuti metallici, plastica e carta.
“La proposta - come si legge in una nota congiunta delle tre associazioni - ha l’obiettivo di incrementare la competitività delle filiere del recupero e del riciclo carta, metalli e plastica attraverso l’ammodernamento e il rinnovamento delle attrezzature e degli impianti, migliorare la sostenibilità del processo di trasformazione dei rifiuti in EoW o MPS per recuperare materia. Il passaggio a tecnologie di trattamento meccanico più avanzate attraverso nuovi investimenti consentirà tra l’altro anche di aumentare la qualità del materiale riciclato ottenuto dagli impianti di recupero/riciclo autorizzati”. Una modalità di intervento nell’End of Waste, che vede le aziende del settore in Italia tra le più innovative del mercato europeo ma ancora al di sotto delle loro potenzialità.
La richiesta di Unirima, Assofermet e Assorimap per il Mise va anche nella direzione di un contributo straordinario finanziario per ogni tonnellata di materiale recuperato da rifiuti e trasformato in EoW o MPS a favore degli impianti di produzione derivanti dai rifiuti, attraverso trattamenti meccanici; l’aumento della copertura finanziaria prevista per il credito d’imposta e l’introduzione di un finanziamento ad hoc per gli anni 2021/2022 dedicato al rinnovamento del parco impiantistico.
“Un’iniziativa simile oltre ad offrire un supporto concreto al comparto, può dare al Paese la spinta necessaria per giungere con meno difficoltà e in tempi più brevi alla cosiddetta ‘transizione verde’, finalità riconosciuta dalle norme europee e dal Piano Nazionale Ripresa - spiega Giuliano Tarallo Presidente di Unirima - Il ripristino del potenziale di crescita preesistente interno al Paese per questi settori rappresenterebbe inoltre una forte spinta alla creazione di maggiori posti di lavoro nel periodo post Covid-19”. Gli fa eco Cinzia Vezzosi, presidente di Assofermet Metalli: “In un momento topico come quello attuale, in cui l’emergenza ha dimostrato quanto sia essenziale il mantenimento del corretto ciclo di raccolta e recupero dei rifiuti – afferma Cinzia Vezzosi Presidente di Assofermet Metalli - ancora una volta le nostre Associazioni, in modo congiunto, hanno ritenuto fondamentale dare supporto al comparto delle aziende del riciclo fornendo al MISE un progetto concreto”.
Sul tavolo c’è anche il tema delle criticità della mancata ottimizzazione delle potenziali performance delle aziende di riciclo come sottolinea il presidente di Assorimap, Walter Regis: “La Corte dei Conti europea ci ha appena detto che siamo in ritardo sugli obiettivi 2030 eppure le aziende del riciclo italiane sono appena al 60% della loro capacità installata di riciclo per la mancanza di una piano organico nazionale”.
Ma la sollecitazione che arriva dall’associazione del riciclo della plastica, riguarda anche la sburocratizzazione delle autorizzazioni e permessi come spiega Paolo Glerean: “La transizione verso un’economia più circolare è già iniziata ed altri Paesi Europei stanno spingendo in questa direzione. E’ importante che, oltre alle risorse che potranno arrivare dal Recovery Fund agli operatori del riciclo, ci sia anche la consapevolezza che le tempistiche per il rilascio di permessi e autorizzazioni siano allineate con quelle degli altri Paesi comunitari, pena una perdita di mercati e competitività per le aziende italiane”. - (PRIMAPRESS)
Al momento, per quanto ci è dato conoscere, non è arrivato nessuna richiesta da parte dell’esecutivo di governo di una convocazione per guardare ai punti che dovranno essere contenuti sopratutto nel ”End of Waste”. E’ così che le Associazioni delle Imprese del settore della produzione di Materia Prima Secondaria (MPS), “End of Waste” (EoW), Unirima, Assofermet e Assorimap, hanno presentato al Ministero dello Sviluppo Economico un progetto dettagliato di allocazione dei fondi del Recovery Fund in materia di Economia Circolare. Il documento richiede un investimento per la transizione green e digitale, supportando il comparto industriale della filiera del recupero e riciclo di rifiuti metallici, plastica e carta.
“La proposta - come si legge in una nota congiunta delle tre associazioni - ha l’obiettivo di incrementare la competitività delle filiere del recupero e del riciclo carta, metalli e plastica attraverso l’ammodernamento e il rinnovamento delle attrezzature e degli impianti, migliorare la sostenibilità del processo di trasformazione dei rifiuti in EoW o MPS per recuperare materia. Il passaggio a tecnologie di trattamento meccanico più avanzate attraverso nuovi investimenti consentirà tra l’altro anche di aumentare la qualità del materiale riciclato ottenuto dagli impianti di recupero/riciclo autorizzati”. Una modalità di intervento nell’End of Waste, che vede le aziende del settore in Italia tra le più innovative del mercato europeo ma ancora al di sotto delle loro potenzialità.
La richiesta di Unirima, Assofermet e Assorimap per il Mise va anche nella direzione di un contributo straordinario finanziario per ogni tonnellata di materiale recuperato da rifiuti e trasformato in EoW o MPS a favore degli impianti di produzione derivanti dai rifiuti, attraverso trattamenti meccanici; l’aumento della copertura finanziaria prevista per il credito d’imposta e l’introduzione di un finanziamento ad hoc per gli anni 2021/2022 dedicato al rinnovamento del parco impiantistico.
“Un’iniziativa simile oltre ad offrire un supporto concreto al comparto, può dare al Paese la spinta necessaria per giungere con meno difficoltà e in tempi più brevi alla cosiddetta ‘transizione verde’, finalità riconosciuta dalle norme europee e dal Piano Nazionale Ripresa - spiega Giuliano Tarallo Presidente di Unirima - Il ripristino del potenziale di crescita preesistente interno al Paese per questi settori rappresenterebbe inoltre una forte spinta alla creazione di maggiori posti di lavoro nel periodo post Covid-19”. Gli fa eco Cinzia Vezzosi, presidente di Assofermet Metalli: “In un momento topico come quello attuale, in cui l’emergenza ha dimostrato quanto sia essenziale il mantenimento del corretto ciclo di raccolta e recupero dei rifiuti – afferma Cinzia Vezzosi Presidente di Assofermet Metalli - ancora una volta le nostre Associazioni, in modo congiunto, hanno ritenuto fondamentale dare supporto al comparto delle aziende del riciclo fornendo al MISE un progetto concreto”.
Sul tavolo c’è anche il tema delle criticità della mancata ottimizzazione delle potenziali performance delle aziende di riciclo come sottolinea il presidente di Assorimap, Walter Regis: “La Corte dei Conti europea ci ha appena detto che siamo in ritardo sugli obiettivi 2030 eppure le aziende del riciclo italiane sono appena al 60% della loro capacità installata di riciclo per la mancanza di una piano organico nazionale”.
Ma la sollecitazione che arriva dall’associazione del riciclo della plastica, riguarda anche la sburocratizzazione delle autorizzazioni e permessi come spiega Paolo Glerean: “La transizione verso un’economia più circolare è già iniziata ed altri Paesi Europei stanno spingendo in questa direzione. E’ importante che, oltre alle risorse che potranno arrivare dal Recovery Fund agli operatori del riciclo, ci sia anche la consapevolezza che le tempistiche per il rilascio di permessi e autorizzazioni siano allineate con quelle degli altri Paesi comunitari, pena una perdita di mercati e competitività per le aziende italiane”. - (PRIMAPRESS)