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Trionfa la bicicletta, seguita dal treno e dall’autobus. Ultimo posto per l’auto elettrica

(PRIMAPRESS) - FIRENZE -  La bicicletta trionfa anche a Firenze. Così come era già accaduto il più delle volte in altre città italiane in cui ha fatto tappa il Treno Verde - la campagna itinerante di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e acustico delle maggiori città italiane -  la bici è riuscita a tagliare per prima il traguardo del “Trofeo Tartaruga” aggiudicandosi così la medaglia d’oro. Un premio, quello ideato da Legambiente, che mette in competizione i vari mezzi di trasporto per scoprire il modo più veloce, economico e meno inquinante per muoversi in città. La gara si è tenuta in occasione della tappa toscanadel Treno Verde, in sosta al binario VIII della stazione Campo di Marte fino a domani 27 marzo. In appena dodici minuti la bici, a bordo della quale ha gareggiato Franco Di Martino, direttore di Legambiente Toscana, è riuscita a completare il percorso di tre chilometri da via Alamanni  al binario VIII della stazione Firenze Campo di Marte. A seguire, con tempo di sedici minuti, Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana che ha viaggiato a bordo del treno; mentre sette minuti più tardi (con tempo di 28 minuti) a tagliare il traguardo è stata Gisella Pisana, volontaria di Legambiente che ha viaggiato in autobus; seguita a ruota da Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua, che è salito sull’automobile elettrica Renault TwizyCom’era prevedibile, dunque, la bicicletta è risultato il mezzo più veloce, economico e “sostenibile” per spostarsi in città. Proprio per questo, Legambiente chiede di potenziare il sistema ciclabile regionale: avviare le “ciclopiste”, le “autostrade delle bici” nelle aree metropolitane e nelle grandi aggregazioni urbane di pianura (ad esempio la già proposta pista Firenze-Prato parallela al tratto autostradale stimabile in circa 12 km), con un sistema di ciclostazioni e strutture per l’intermodalità e la sosta protetta; attivando un valido servizio di bike sharing regionale che valorizzi le capacità tecnologiche presenti nei poli di ricerca toscani. Il tutto accompagnato da una rinnovata politica sulla sicurezza stradale,  conforme ai principi della “visione zero”, per ridurre in modo sensibile il numero di morti e feriti gravi sulle strade tramite moderazione e limitazione del traffico con zone 30, isole ambientali e zone “traffic calming”. “In una stagione in cui i tagli governativi hanno minacciato e continuano a minacciare di azzerare il trasporto pubblico locale toscano, e in particolare quello ferroviario - dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - dobbiamo avere il coraggio di esigere un cambio radicale di strategia. L’inquinamento atmosferico e acustico dei nostri principali centri urbani, è strettamente connesso con l’insostenibilità del loro modello trasportistico. Alla Regione Toscana chiediamo di uscire dalla logica emergenziale del cosiddetto “gap infrastrutturale” da colmare e di concentrarsi, invece, tout court su un nuovo modello trasportistico. La cura esiste e Legambiente la propone da tempo con una serie di  proposte per una mobilità “dolce” e sostenibile. La Regione deve far diventare strategico il tema del trasporto ferroviario pendolare: è nelle aree urbane che bisogna spostare la spesa per le infrastrutture. Per esempio, tra le grandi opere da realizzare a Firenze, al netto dei problemi finanziari che l’opera sta incontrando, dobbiamo spingere sulla realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia, come modo integrato per connettersi col sistema su rotaia metropolitano. Una risorsa importante e su cui dovrebbe puntare la Regione è quella del progetto del Tram-Treno della Piana. La proposta riguarda l’area vasta Firenze-Prato-Pistoia in cui si potrebbe inserire un sistema integrato di tramvie e linee ferroviarie tra Firenze, Campi Bisenzio e Prato. Anche la linea ferroviaria tra Siena e Chiusi mostra problemi significativi, con materiale vecchio e stazioni in disuso, ma anche qui c’è un grande potenziale di sviluppo”. Il Trofeo Tartaruga è in realtà l’occasione per tornare a parlare anche a Firenze dell’esigenza di una rinnovata politica sul tema della mobilità sostenibile; che non si realizza con le grandi opere, ma con più servizi e trasporti su ferro per i pendolari. Anche in Toscana, infatti, i tagli di treni e di intere linee, l’aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti stanno rendendo sempre più difficile la vita dei pendolari, con effetti rilevanti sulla qualità del servizio e soprattutto con un notevole grado d’incertezza per il futuro. Secondo i dati del dossier “Pendolaria” di Legambiente, i tagli ai servizi in questa regione nel 2011 sono stati del 3,3% con un aumento delle tariffe del 1,5%. Nel 2012 non è andato meglio: il taglio ai servizi è stato del 3% con un aumento delle tariffe del 20%. La linea Firenze–Viareggio risulta fra le 10 peggiori linee ferroviarie in Italia. È pur vero che in Toscana, unica tra le regioni insieme ad Emilia Romagna e Lombardia a mantenere una certa continuità, lo stanziamento per il servizio ferroviario pendolare nel 2012 è stato di 27,6 mln e di 49,7 per il materiale rotabile, con una percentuale sul bilancio regionale dello 0,72%.  Da quest’ultimo punto di vista la Toscana è tra le realtà dove nell’ultimo anno si è investito di più. Tutto ciò però non basta. Dal Treno Verde parte l’appello proprio all’ente Regione per avviare una svolta nel campo delle infrastrutture e della mobilità spostando nelle aree urbane - dove risiede la maggiore domanda di mobilità - la priorità degli investimenti infrastrutturali, dando un’attenzione centrale agli spostamenti a trasporti a propulsione umana (piedi, bici), abbandonando alcune grandi opere, ambientalmente dannose quanto economicamente insostenibili. - (PRIMAPRESS)