È scontro tra Vaticano e governo sul decreto Zan contro l'omotransfobia
- di RED-ROM
- in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Siamo sempre stati favorevoli a norme forti contro l'omotransfobia ma siamo sempre stati aperti ai confronti e guarderemo ai nodi giuridici con il massimo spirito di apertura". Questa la risposta di Enrico Letta alla posizione espressa dal Vaticano sulla legge Zan. "Sì alla libertà di amare, sì alla lotta contro ogni discriminazione, sì alla punizione di ogni genere di violenza", dice Matteo Salvini che allo stesso tempo apprezza le critiche del Vaticano e afferma: "Stop e revisione del Ddl Zan, era la richiesta della Lega".
Ma che cosa riguarda questa iniziativa legislativa che ha sollevato un polverone. Si tratta della proposta di legge contro l'omofobia contro la quale il Vaticano solleva due questioni: nel testo in discussione al Senato, le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall'organizzazione della futura Giornata nazionale contro l'omofobia. E più in generale, si esprimono timori per la "libertà di pensiero" dei cattolici, che rischierebbero conseguenze giudiziarie nell'esprimere le loro convinzioni.
La Santa Sede, dunque, entra direttamente in campo contro il ddl Zan , il progetto di legge contro l'omotransfobia. L'iniziativa è direttamente della Segreteria di Stato, quindi l'organo di governo più vicino al Papa. L'iniziativa, di cui da notizia il Corriere della Sera – e che trova conferme – è senza precedenti, perlomeno con queste modalità: la Santa Sede ha consegnato una nota ufficiale in cui sostiene che la legge, se approvata con l'attuale impianto, andrebbe a violare direttamente il Concordato tra Italia e Santa Sede, la cui modifica è del 1984. Il fatto clamoroso è che si sia mosso direttamente il governo centrale della Chiesa universale, mentre su questi temi si esprime pubblicamente in genere la Conferenza Episcopale, che infatti più volte si era espressa contro. - (PRIMAPRESS)
Ma che cosa riguarda questa iniziativa legislativa che ha sollevato un polverone. Si tratta della proposta di legge contro l'omofobia contro la quale il Vaticano solleva due questioni: nel testo in discussione al Senato, le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall'organizzazione della futura Giornata nazionale contro l'omofobia. E più in generale, si esprimono timori per la "libertà di pensiero" dei cattolici, che rischierebbero conseguenze giudiziarie nell'esprimere le loro convinzioni.
La Santa Sede, dunque, entra direttamente in campo contro il ddl Zan , il progetto di legge contro l'omotransfobia. L'iniziativa è direttamente della Segreteria di Stato, quindi l'organo di governo più vicino al Papa. L'iniziativa, di cui da notizia il Corriere della Sera – e che trova conferme – è senza precedenti, perlomeno con queste modalità: la Santa Sede ha consegnato una nota ufficiale in cui sostiene che la legge, se approvata con l'attuale impianto, andrebbe a violare direttamente il Concordato tra Italia e Santa Sede, la cui modifica è del 1984. Il fatto clamoroso è che si sia mosso direttamente il governo centrale della Chiesa universale, mentre su questi temi si esprime pubblicamente in genere la Conferenza Episcopale, che infatti più volte si era espressa contro. - (PRIMAPRESS)