Ritorno a scuola in presenza con la "macchina blocca docenti no-vax" ma restano i dubbi contagi
- di RED-ROM
- in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il ritorno a scuola in presenza appare più complesso di quanto l’abbia descritto il ministro dell’Istruzione, Bianchi. Sulla questione Green Pass c’è la ferma volontà del governo di non transigere sui docenti non ancora vaccinati. Senza certificato di vaccinazione si verrà sospesi. Ora la questione rimane chi e come si controllerà senza incappare nella perversa macchina della privacy e allora spunta l'idea di una piattaforma digitale. Sarà lei ad effettuare i controlli sul Green Pass del personale scolastico. "Stiamo lavorando con presidi e il Garante della Privacy per avere uno strumento semplice e facile che permetta ai presidi tutte le mattine di controllare chi ha disco il verde e chi il disco rosso", ha spiegato Bianchi, assicurando che sarà disponibile da "quando i ragazzi saranno a scuola". E la macchina secondo indiscrezioni dovrebbe proprio funzionare in questo modo che se il nominativo del docente non è registrato tra chi ha consegnato il certificato di vaccinazione un cicalino con alert “rosso” segnala la posizione non in regola riscontrata dalla banca dati sanitaria. Ora la domanda è se la dotazione delle macchine, un po’ come i termoscanner per il controllo della temperatura, saranno collocate in tempo per la riapertura delle scuole e se non accadrà un po’ come si era verificato con i banchi a rotelle dell’ex commissario all’emergenza Arcuri. Se questa soluzione ha avuto la condivisione dei dirigenti scolastici restano i dubbi sull’intero impianto della scuola in presenza. I primi ad avanzarli è la Fondazione Gimbe che si chiede come farà il governo a prevedere l’accesso in classe di tutta la popolazione scolastica se le misure di contenimento della diffusione del virus sono rimaste identiche a quelle dell’ultimo decreto legge “ma oggi c’è una variante più contagiosa del virus” obietta la Fondazione. - (PRIMAPRESS)