Biathlon: gli azzurri tornano in pista per i mondiali di Oestersund e Oslo. I segreti della preparazione FISI
- di RED-SPO
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(PRIMAPRESS) - BOLZANO - La nazionale italiana di Biathlon si prepara all’appuntamento del 9 marzo della Coppa del Mondo di Oestersund in Svezia con la 15 km individuale femminile e la 20 maschile e le staffette 4x6 e 4x7,5 ed infine la Mass Start con il tiro in 4 poligoni. E poi ci sarà il calendario di gare di Oslo.
Gli azzurri tornano in campo dopo i mondiali di Oberhof in Germania e per Didier Bionaz, Tommaso Giacomel, David Gingerle, Patrick Braunhofer, Daniele Cappellari, Cedric Christille, Daniele Fauner, Iacopo Leonesio, Michele Molinari, Lisa Vittozzi, Dorotea Wierer, Michela Carrara, Samuela Comola, Eleonora Fauner, Hannah Auchentaller, Irene Lardschneider, Beatrice Trabucchi, Rebecca Passler e Linda Zingerle, sarà ancora una sfida da preparare insieme al Direttore tecnico Klaus Höllrigl e gli allenatori Alexander Inderst, Jonne Kahkonen, Mirco Romanin, Fabio Ciancianna e Andrea Zattoni. Ma dietro la preparazione atletica e quella sulla pista di fondo e al poligono c’è il grande lavoro di preparazione dei materiali seguito da Luca D’Incau, Simone biondini e Giorgio Di Centa. Se gli sci e le carabine sono la parte più evidente della gara c’è un altro strumento che concorre a migliorare le prestazioni in pista. “Ai poligoni di tiro, alle spalle dei biatleti ci sono allenatori e allenatrici che osservano i colpi sul bersaglio con un cannocchiale per poi comunicare agli atleti come e quando sistemare i tiri nelle sessioni successive - spiega Klaus Höllrigl, Direttore agonistico FISI Biathlon - Vedere meglio significa analizzare meglio, trarre conclusioni migliori, e di conseguenza allenarsi in modo più performante per competere sempre al massimo della prestazione. Il livello agonistico nel biathlon - prosegue Höllrigl - è veramente diventato estremo negli ultimi anni, e il posizionamento, di un podio o di un 15° posto si gioca sui dettagli. Ed ecco che nella fase di tiro i telescopi da osservazione Swarovski Optik STX che abbiamo in dotazione ci permettono di analizzare proprio i dettagli facendo i conti anche anche con le condizioni climatiche molto difficili in situazione di nebbia, vento o sole accecante. Più siamo in grado di seguire le variabili di ogni colpo dei nostri atleti, sia durante l’azzeramento prima della gara sia in competizione, tanto più crescono le chances per un posizionamento da podio. - (PRIMAPRESS)
Gli azzurri tornano in campo dopo i mondiali di Oberhof in Germania e per Didier Bionaz, Tommaso Giacomel, David Gingerle, Patrick Braunhofer, Daniele Cappellari, Cedric Christille, Daniele Fauner, Iacopo Leonesio, Michele Molinari, Lisa Vittozzi, Dorotea Wierer, Michela Carrara, Samuela Comola, Eleonora Fauner, Hannah Auchentaller, Irene Lardschneider, Beatrice Trabucchi, Rebecca Passler e Linda Zingerle, sarà ancora una sfida da preparare insieme al Direttore tecnico Klaus Höllrigl e gli allenatori Alexander Inderst, Jonne Kahkonen, Mirco Romanin, Fabio Ciancianna e Andrea Zattoni. Ma dietro la preparazione atletica e quella sulla pista di fondo e al poligono c’è il grande lavoro di preparazione dei materiali seguito da Luca D’Incau, Simone biondini e Giorgio Di Centa. Se gli sci e le carabine sono la parte più evidente della gara c’è un altro strumento che concorre a migliorare le prestazioni in pista. “Ai poligoni di tiro, alle spalle dei biatleti ci sono allenatori e allenatrici che osservano i colpi sul bersaglio con un cannocchiale per poi comunicare agli atleti come e quando sistemare i tiri nelle sessioni successive - spiega Klaus Höllrigl, Direttore agonistico FISI Biathlon - Vedere meglio significa analizzare meglio, trarre conclusioni migliori, e di conseguenza allenarsi in modo più performante per competere sempre al massimo della prestazione. Il livello agonistico nel biathlon - prosegue Höllrigl - è veramente diventato estremo negli ultimi anni, e il posizionamento, di un podio o di un 15° posto si gioca sui dettagli. Ed ecco che nella fase di tiro i telescopi da osservazione Swarovski Optik STX che abbiamo in dotazione ci permettono di analizzare proprio i dettagli facendo i conti anche anche con le condizioni climatiche molto difficili in situazione di nebbia, vento o sole accecante. Più siamo in grado di seguire le variabili di ogni colpo dei nostri atleti, sia durante l’azzeramento prima della gara sia in competizione, tanto più crescono le chances per un posizionamento da podio. - (PRIMAPRESS)
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