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SCUOLA E OSPEDALE IN CLASSE CON I COMPAGNI ON LINE GRAZIE ALLA TECNOLOGIA

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(PRIMAPRESS) - studenti ingressoscuola TORINO - Provare ad annullare, o almeno accorciare, la distanza tra il letto d’ospedale e uno dei luoghi più presenti nella vita di ogni bambino: la scuola. Il Piemonte è la prima regione italiana ad aver lanciato un progetto sperimentale, che grazie alle nuove tecnologie permette di collegare i principali ospedali infantili del territorio con le classi di provenienza dei bambini ricoverati. Se ne parlerà con un seminario nazionale al Politecnico di Torino (da oggi pomeriggio alle 15 fino al 31 maggio in Sala del Consiglio), che farà il punto sui risultati della sperimentazione con l’obiettivo di estendere l’esperienza piemontese alle altre regioni italiane. La tre giorni vedrà la partecipazione di medici, psicologi, docenti, dirigenti scolastici ed esperti in arrivo da tutta Italia, oltre ai rappresentanti degli enti locali, del Miur e del Ministero della Salute. L’idea per la RETELIM (questo il nome del progetto) è nata nel 2009 da una sperimentazione pensata per le scuole di montagna ed estesa poi al mondo ospedaliero grazie a un investimento di 300mila euro messo in campo dalla Regione Piemonte, con il supporto tecnico del Politecnico di Torino, la collaborazione dell’USR e il coordinamento della Scuola polo Peyron di Torino, capofila dell’iniziativa. Tra gli altri partner le 9 scuole ospedaliere del territorio piemontese: l’Ospedale Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, il Cardinal Massaia di Asti, l’Ospedale di Biella, il S. Croce e Carle di Cuneo, l’Ospedale Maggiore di Novara, il Regina Margherita di Torino, il S. Andrea di Vercelli e nel VCO il Castelli di Verbania e il San Giuseppe di Piancavallo. Cuore del progetto la tecnologia, che attraverso una lavagna elettronica a grandezza naturale collocata nella classe di provenienza ed una in formato ridotto (all’incirca quanto lo schermo di un portatile) a disposizione del bambino in ospedale, permette ai piccoli pazienti di essere virtualmente a scuola con i propri compagni. Non solo vedendoli e parlando con loro, ma anche seguendo in diretta le lezioni, facendo on line i compiti e le esercitazioni e, perfino, le stesse interrogazioni. Alla sperimentazione hanno aderito anche il Museo regionale di Scienze Naturali di Torino, l’Osservatorio astronomico della Val Pellice di Luserna S. Giovanni e il Laboratorio dell’Immagine-Cinema di animazione del Comune di Torino, tutti protagonisti di escursioni virtuali dei piccoli pazienti insieme alla propria classe. “Ogni anno in Piemonte vengono ospedalizzati circa 2500 bambini e duecento, dal 2009 a oggi, sono stati coinvolti nella nostra sperimentazione – commenta l’assessore regionale all’Istruzione Alberto Cirio - Giovanissimi pazienti dai 6 ai 16 anni, colpiti da patologie diverse, prevalentemente oncologiche e neuropsichiatriche, ai quali attraverso il progetto RETELIM abbiamo cercato di garantire non solo il diritto-dovere all’istruzione, ma soprattutto il rapporto con i propri compagni e gli insegnanti, perché la scuola rappresenta una fetta importantissima della vita di ogni bambino. La tecnologia non può annullare la distanza, ma ci aiuta ad accorciarla, con la speranza che anche questo possa aiutarli ad affrontare le terapie”. - (PRIMAPRESS)