Libano: l’UE stabilisce misure restrittive per organismi che compromettono la democrazia
- di RED-ROM
- in Europa
(PRIMAPRESS) - BRUXELLES - Il Consiglio ha adottato oggi un quadro per misure restrittive mirate in considerazione della situazione in Libano. Il quadro prevede la possibilità di imporre sanzioni nei confronti di persone ed entità responsabili di compromettere la democrazia o lo Stato di diritto in Libano mediante una delle azioni seguenti: ostacolare o pregiudicare il processo politico democratico contrastando in modo persistente la formazione di un governo ovvero ostacolando o pregiudicando gravemente lo svolgimento di elezioni; ostacolare o pregiudicare l'attuazione dei piani approvati dalle autorità libanesi e sostenuti dai soggetti internazionali pertinenti, inclusa l'Unione, e volti a migliorare la responsabilità e la buona governance nel settore pubblico o ad attuare riforme economiche fondamentali, anche nei settori bancario e finanziario compresa l'adozione di una normativa trasparente e non discriminatoria sull'esportazione di capitali; gravi illeciti finanziari in materia di fondi pubblici, nella misura in cui gli atti in questione sono coperti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, e l'esportazione non autorizzata di capitali.
Dalla fine del 2019 il Libano sta affrontando una delle più gravi crisi economiche dell’era moderna. Dal 2020 non deve affrontare una sola crisi, ma cinque: il collasso economico (con aumento della povertà, alti tassi di disoccupazione e inflazione), la crisi siriana (in Libano ci sono 1.5milioni di rifugiati siriani, la più alta concentrazione di rifugiati pro capite al mondo), l’instabilità politica, la pandemia da Covid-19 (prima dell’esplosione il Libano aveva 5.000 casi, a Febbraio 2021 erano 328.000) e l’esplosione del porto di Beirut che ha aggravato pesantemente la situazione. “Se anche in condizioni normali l’esplosione del porto avrebbe causato danni ingenti dai quali sarebbe stato complesso riprendersi-spiega Riccardo Mioli, capo missione diIntersos Libano - la combinazione di queste crisi rende la situazione gravissima per tutta la popolazione e ancor di più per le persone vulnerabili, sia locali che rifugiate”. - (PRIMAPRESS)
Dalla fine del 2019 il Libano sta affrontando una delle più gravi crisi economiche dell’era moderna. Dal 2020 non deve affrontare una sola crisi, ma cinque: il collasso economico (con aumento della povertà, alti tassi di disoccupazione e inflazione), la crisi siriana (in Libano ci sono 1.5milioni di rifugiati siriani, la più alta concentrazione di rifugiati pro capite al mondo), l’instabilità politica, la pandemia da Covid-19 (prima dell’esplosione il Libano aveva 5.000 casi, a Febbraio 2021 erano 328.000) e l’esplosione del porto di Beirut che ha aggravato pesantemente la situazione. “Se anche in condizioni normali l’esplosione del porto avrebbe causato danni ingenti dai quali sarebbe stato complesso riprendersi-spiega Riccardo Mioli, capo missione diIntersos Libano - la combinazione di queste crisi rende la situazione gravissima per tutta la popolazione e ancor di più per le persone vulnerabili, sia locali che rifugiate”. - (PRIMAPRESS)
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