Myanmar, il Consiglio Europeo proroga le sanzioni ai "golpisti" per violazione dei diritti umani
- di Paolo Silvestrelli
- in Europa
(PRIMAPRESS) - BRUXELLES - Oggi il Consiglio Europeo ha prorogato di un anno, fino al 30 aprile 2022, le misure restrittive per gli autori del golpe in Birmania (Myanmar). La proroga riguarda misure restrittive mirate nei confronti di persone direttamente coinvolte nel colpo di Stato militare del febbraio 2021 e nelle successive violenze a danno di manifestanti pacifici; persone responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nei confronti della popolazione Rohingya e di altre minoranze etniche. Le sanzioni sono rivolte ad alti funzionari delle forze armate (Tatmadaw) e della polizia di frontiera del Myanmar, nonché a membri civili del Consiglio di amministrazione dello Stato e al presidente della commissione elettorale. Le misure restrittive riguardano anche due entità detenute e controllate dalle forze armate del Myanmar (Tatmadaw).
Il regime sanzionatorio prevede pure: un embargo sulle armi e sulle attrezzature che possono essere utilizzate a fini di repressione interna; un divieto di esportazione di beni a duplice uso destinati all'impiego da parte delle forze armate e della polizia di frontiera; restrizioni all'esportazione di attrezzature per il monitoraggio delle comunicazioni che potrebbero essere utilizzate a fini di repressione interna. Vieta inoltre di fornire addestramento militare alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e la cooperazione militare con le stesse. Non ha conseguenze negative sulla popolazione birmana vulnerabile.
Il Consiglio ha adottato le conclusioni sul Myanmar/Birmania nel febbraio 2021 condannando con la massima fermezza il colpo di Stato militare del 1 febbraio 2021. L'UE resta al fianco del popolo birmano e continuerà a fornire assistenza umanitaria. Dall'inizio del 2021 sono già stati stanziati 20,5 milioni di euro. - (PRIMAPRESS)
Il regime sanzionatorio prevede pure: un embargo sulle armi e sulle attrezzature che possono essere utilizzate a fini di repressione interna; un divieto di esportazione di beni a duplice uso destinati all'impiego da parte delle forze armate e della polizia di frontiera; restrizioni all'esportazione di attrezzature per il monitoraggio delle comunicazioni che potrebbero essere utilizzate a fini di repressione interna. Vieta inoltre di fornire addestramento militare alle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e la cooperazione militare con le stesse. Non ha conseguenze negative sulla popolazione birmana vulnerabile.
Il Consiglio ha adottato le conclusioni sul Myanmar/Birmania nel febbraio 2021 condannando con la massima fermezza il colpo di Stato militare del 1 febbraio 2021. L'UE resta al fianco del popolo birmano e continuerà a fornire assistenza umanitaria. Dall'inizio del 2021 sono già stati stanziati 20,5 milioni di euro. - (PRIMAPRESS)