Cagliari, domani incontro sulla zona franca con Pigliaru
- di RED COM
- in Sardegna
(PRIMAPRESS) - CAGLIARI - Domani mattina alle 9.30, negli uffici della Giunta Regionale, il Presidente della Regione Francesco Pigliaru, incontrerà una delegazione del Movimento Zona Franca guidato dal Consigliere Regionale e leader del movimento Modesto Fenu. All’ordine del giorno della riunione ci saranno i temi: l’istituzione di una commissione regionale per la zona franca, l’attuazione del Decreto Legislativo 75/1998 sulle zone franche doganali, una Fiscalità Speciale di Compensazione per la Sardegna, l’interlocuzione in corso ed iniziative comuni con la Corsica. Il capogruppo del Movimento Sardegna Zona Franca non ha dubbi: "E’ una svolta – sottolinea Fenu nel percorso di attuazione dell’istituto". Sul primo punto, giova ricordare che la Commissione Regionale per la zona franca è stata recentemente votato addirittura all’unanimità dal Consiglio Regionale e che lo strumento è considerato da tutti come “fondamentale” nel cammino verso una rapida e concreta realizzazione del sogno zona franca.
Sul secondo argomento, si sottolinea che nelle sue articolazioni territoriali il movimento prosegue con le iniziative di sostegno alla battaglia per l’attivazione delle zone franche e per avviare ogni azione utile affinché esse siano rese operanti a partire proprio da quanto previsto dal Decreto legislativo 75/1998: "A questo proposito si ricorda che le zone franche doganali sarde sono “istituite” con legge e che formalmente 6 di esse sono già indicate con precisione e sono quelle nei porti di Cagliari-Portovesme-Oristano-Porto Torres-Olbia-Arbatax (delle quali solo quella di Cagliari è attivata con il relativo Decreto Ministeriale già dal 2001) – aggiunge Fenu - Tuttavia, il decreto legislativo indica istituibili come zone franche doganali anche gli altri porti e le zone industriali funzionalmente collegate o collegabili di tutta l’isola".
Sul terzo punto, si ritiene indispensabile l’attivazione di un tavolo di confronto con Regione- Stato-Unione Europea sul tema indissolubilmente collegato della Fiscalità di Compensazione in aggiunta alla zona franca doganale di cui al Decreto legislativo 75/1998 e volta al recupero del gap ormai storico che la Sardegna sconta rispetto al restante territorio nazionale e comunitario soprattutto per motivi geografici ed infrastrutturali.
Sulla quarta questione, prosegue il confronto con i “cugini” della Corsica, con i quali è già partito lo scambio di visite e con i quali si intende proporre iniziative e soluzioni comuni in sede nazionale e comunitaria a partire dalle questioni trasporti e fisco.
Continua dunque l’impegno del variegato mondo zona franca sardo ed in particolare del Consigliere Regionale eletto nelle liste del movimento, che tra l'altro ha avviato anche un confronto interno ai vari gruppi e movimenti verso, nelle speranze di molti, una riunificazione sotto un unico simbolo. - (PRIMAPRESS)
Sul secondo argomento, si sottolinea che nelle sue articolazioni territoriali il movimento prosegue con le iniziative di sostegno alla battaglia per l’attivazione delle zone franche e per avviare ogni azione utile affinché esse siano rese operanti a partire proprio da quanto previsto dal Decreto legislativo 75/1998: "A questo proposito si ricorda che le zone franche doganali sarde sono “istituite” con legge e che formalmente 6 di esse sono già indicate con precisione e sono quelle nei porti di Cagliari-Portovesme-Oristano-Porto Torres-Olbia-Arbatax (delle quali solo quella di Cagliari è attivata con il relativo Decreto Ministeriale già dal 2001) – aggiunge Fenu - Tuttavia, il decreto legislativo indica istituibili come zone franche doganali anche gli altri porti e le zone industriali funzionalmente collegate o collegabili di tutta l’isola".
Sul terzo punto, si ritiene indispensabile l’attivazione di un tavolo di confronto con Regione- Stato-Unione Europea sul tema indissolubilmente collegato della Fiscalità di Compensazione in aggiunta alla zona franca doganale di cui al Decreto legislativo 75/1998 e volta al recupero del gap ormai storico che la Sardegna sconta rispetto al restante territorio nazionale e comunitario soprattutto per motivi geografici ed infrastrutturali.
Sulla quarta questione, prosegue il confronto con i “cugini” della Corsica, con i quali è già partito lo scambio di visite e con i quali si intende proporre iniziative e soluzioni comuni in sede nazionale e comunitaria a partire dalle questioni trasporti e fisco.
Continua dunque l’impegno del variegato mondo zona franca sardo ed in particolare del Consigliere Regionale eletto nelle liste del movimento, che tra l'altro ha avviato anche un confronto interno ai vari gruppi e movimenti verso, nelle speranze di molti, una riunificazione sotto un unico simbolo. - (PRIMAPRESS)