Conflitto Yemen: lo scalo di Sana’a in mano ai ribelli blocca gli arrivi umanitari dell’Onu
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - SANA'A (YEMEN) - Il conflitto civile in Yemen ha assunto contorni sempre più tragici. L'aeroporto di Sanaa, la capitale dello Yemen falsamente riunito, è in mano ai ribelli e I voli umanitari in arrivo nello scalo yemenita sono stati interrotti a causa di raid aerei della coalizione a guida saudita: lo ha reso noto un funzionario dello scalo. Per i raid, l'aeroporto della capitale yemenita "non è più in grado di ricevere aerei di Onu e organizzazioni umanitarie internazionali". Ieri la coalizio e ha esortato civili e operatori umanitari a evacuare "immediatamente" l'aeroporto, ammonendo che il sito si è "trasformato in base militare" ribelle.
Ieri la coalizione araba a guida saudita ha intercettato e distrutto un drone diretto verso il Sud-Ovest dell’Arabia Saudita, il 19 dicembre, dopo aver effettuato 19 raid aerei nei governatorati di Ma’rib e Al-Jawf, nelle precedenti 24 ore.
Secondo quanto riferito da The New Arab, l’assalto contro il territorio saudita è stato lanciato dall’aeroporto internazionale di Sana’a ed era diretto all’aeroporto saudita King Abdullah di Jizan. La coalizione ha risposto, lo stesso giorno, con attacchi aerei su quelli che ha descritto come “obiettivi militari legittimi” nella capitale yemenita, controllata dai ribelli sciiti Houthi. Il generale Turki Al-Malki, portavoce della coalizione, ha invitato i civili ad evitare i siti sensibili. È dalla prima settimana di febbraio 2021 che i ribelli hanno lanciato una violenta offensiva, tuttora in corso, volta a conquistare una regione, Ma’rib, ricca di risorse petrolifere e che consentirebbe al gruppo sciita di completare i propri piani espansionistici nello Yemen settentrionale. Fino ad ora, gli Houthi non hanno ottenuto i risultati auspicati, mentre il peggioramento della situazione umanitaria desta preoccupazione a livello internazionale. Ma’rib ospita il 61% degli sfollati yemeniti e il capoluogo omonimo è sede del più grande accampamento del governatorato, al-Jufina, dove risiedono circa 10.000 famiglie, ovvero oltre 75.000 individui, per la maggior parte donne e bambini. In generale, la regione ospita circa un milione di sfollati e quasi 3 milioni di civili. A tal proposito, secondo i dati un rapporto del governo yemenita, la recente escalation ha portato allo sfollamento di 54.502 individui, pari a 8.088 famiglie, nei distretti meridionali di Marib, Harib, al-Abadiya, e al-Juba, dall’inizio di settembre scorso. - (PRIMAPRESS)
Ieri la coalizione araba a guida saudita ha intercettato e distrutto un drone diretto verso il Sud-Ovest dell’Arabia Saudita, il 19 dicembre, dopo aver effettuato 19 raid aerei nei governatorati di Ma’rib e Al-Jawf, nelle precedenti 24 ore.
Secondo quanto riferito da The New Arab, l’assalto contro il territorio saudita è stato lanciato dall’aeroporto internazionale di Sana’a ed era diretto all’aeroporto saudita King Abdullah di Jizan. La coalizione ha risposto, lo stesso giorno, con attacchi aerei su quelli che ha descritto come “obiettivi militari legittimi” nella capitale yemenita, controllata dai ribelli sciiti Houthi. Il generale Turki Al-Malki, portavoce della coalizione, ha invitato i civili ad evitare i siti sensibili. È dalla prima settimana di febbraio 2021 che i ribelli hanno lanciato una violenta offensiva, tuttora in corso, volta a conquistare una regione, Ma’rib, ricca di risorse petrolifere e che consentirebbe al gruppo sciita di completare i propri piani espansionistici nello Yemen settentrionale. Fino ad ora, gli Houthi non hanno ottenuto i risultati auspicati, mentre il peggioramento della situazione umanitaria desta preoccupazione a livello internazionale. Ma’rib ospita il 61% degli sfollati yemeniti e il capoluogo omonimo è sede del più grande accampamento del governatorato, al-Jufina, dove risiedono circa 10.000 famiglie, ovvero oltre 75.000 individui, per la maggior parte donne e bambini. In generale, la regione ospita circa un milione di sfollati e quasi 3 milioni di civili. A tal proposito, secondo i dati un rapporto del governo yemenita, la recente escalation ha portato allo sfollamento di 54.502 individui, pari a 8.088 famiglie, nei distretti meridionali di Marib, Harib, al-Abadiya, e al-Juba, dall’inizio di settembre scorso. - (PRIMAPRESS)