Arriva il Trovatore al Teatro Municipale di Piacenza domenica 7 aprile
- di RED-CENTRALE
- in Cinema & Teatro
(PRIMAPRESS) - PIACENZA - Continua con la rappresentazione di Trovatore, in programma al Teatro Municipale di Piacenza domenica 7 aprile alle 15.30 per il Turno A (con replica il 10 aprile alle 20.30 per il Turno B), la “Trilogia popolare” diretta da Cristina Mazzavillani Muti che fino all'11 aprile sarà di scena sul palcoscenico piacentino a conclusione della stagione lirica del Municipale: la “maratona lirica” che porta a Piacenza Rigoletto, Trovatore e La Traviata, è prodotta dal Ravenna Festival in collaborazione con il Teatro Alighieri di Ravenna, la Fondazione Teatri di Piacenza e la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara (per quanto concerne La Traviata). Nel caso specifico di Trovatore, il dramma tratto da El Trovador di Antonio Garcìa Gutiérrez e ridotto librettisticamente da Salvadore Cammarano verrà messo in scena da un cast di giovani talentuosi che comprende il tenore Luciano Ganci (Manrico), il soprano Anna Kasyan (Leonora), il baritono Alessandro Luongo (Conte di Luna), il mezzosoprano Tea Demurshvili (Azucena), il basso Luca Dall’Amico (Ferrando), il soprano Isabel De Paoli (Ines), il tenore Giorgio Trucco (Ruiz). . Protagonisti della rappresentazione (che può contare anche sugli apporti importanti di Vincent Longuemare per il light design, Alessandro Lai per i costumi, Paolo Miccichè per il visual design, Enrico Fedrigoli per le immagini fotografiche, Alvise Vidolin per il sound design, Italo Grassi per le scene e Roberto Mazzavillani per l'allestimento scenico) saranno anche l'Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” e il Coro Lirico del Teatro Municipale di Piacenza diretti rispettivamente dai maestri Nicola Paszkowski e da Corrado Casati. Per quanto riguarda l'allestimento, la scelta registica di Mazzavillani Muti è ricaduta su un progetto incentrato tutto sulla Visione: “Abbiamo pensato di utilizzare le fotografie scattate da Enrico Fedrigoli che ritraggono alcuni scenari di Ravenna che rappresentano lo sfondo ideale per il dramma del Trovatore” ha spiegato la regista: ecco allora che sono le immagini dunque a costruire l'impianto scenico e registico vero e proprio. A farsi largo sono la forza atavica dei racconti popolari, le immagini della città di Ravenna scattate da Fedrigoli che rimandano a un mondo nomade dominato dall'archeologia industriale delle torri petrolifere, dalla sacralità immota delle basiliche e dai silenzi senza tempo delle campagne e delle paludi. - (PRIMAPRESS)