Luca Zingaretti, prima regionale a Pordenone domani 9 aprile
- di RED-CENTRALE
- in Cinema & Teatro
(PRIMAPRESS) - PORDENONE - Prima regionale, martedì 9 aprile, alle 20.45 (e replica mercoledì 10), al Verdi di Pordenone, per lo spettacolo “La torre d’avorio”, che porta sul palco uno degli attori più amati in Italia, Luca Zingaretti, questa volta nella doppia veste di regista e interprete, insieme a Massimo de Francovich.Saranno protagonisti di questo avvincente testo di Ronald Harwood (il secondo, in cartellone: suo anche il “Servo di scena” allestito da Franco Branciaroli) il cui titolo originale, “Taking sides”, significa letteralmente “schierarsi” e che tocca uno dei temi più discussi e irrisolti della storia: l’autonomia dell’arte di fronte alla politica.Siamo nella Berlino del 1946. E’ il momento di regolare i conti, e la cosiddetta denazificazione – la caccia ai sostenitori del caduto regime - è in pieno svolgimento. Gli alleati hanno bisogno di prede illustri, di casi esemplari che diano risonanza all’iniziativa. Viene così convocato, nel quadro di una indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, vale a dire il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, universalmente acclamato accanto a Toscanini come il maggiore della prima metà del secolo. Furtwängler non era stato nazista, e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich; era anche riuscito a non prendere mai la tessera del partito. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, era rimasto in patria, e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate. Aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che questa non abbia connotazione politica; e aveva sfruttato il suo prestigio per aiutare, all’occorrenza, persone perseguitate o emarginate. Si era anche scaricato la coscienza barcamenandosi per esibirsi nel minor numero possibile di occasioni ufficiali; pur di non stringere la mano a Hitler…Ma ecco ora che i vincitori vogliono vederci chiaro, e se possibile far crollare anche questo superstite mito della superiorità germanica. Consapevoli del fascino che il grande artista esercita su tante persone, essi affidano l’indagine a un uomo che dà ogni garanzia di esserne immune: un maggiore dell’esercito che detesta la musica classica, venditore di polizze assicurative nella vita civile e quindi molto sospettoso nei confronti del prossimo; un plebeo che disprezza le sdolcinatezze borghesi; un giustiziere sacrosantamente indignato dalle ingiustizie e dalle atrocità che ha visto perpetrare in questa corrottissima zona dell’Europa; soprattutto, un americano convinto nell’eguaglianza di tutti gli uomini sia nei diritti sia nelle responsabilità…Grande prove d’attori, spettacolo imperdibile. - (PRIMAPRESS)