Sostenibilità: il prosecco Ius Naturae di Bortolomiol, ottiene la Dichiarazione Ambientale dell'EPD di Stoccolma
- di Luca Zingone
- in Wine&Food
(PRIMAPRESS) - TREVISO - L’International EPD System (Environmental Product Declaration) di Stoccolma, l’ente che misura l’impatto sostenibile nel settore vitivinicolo ha pubblicato la prima Dichiarazione Ambientale di Prodotto e ad ottenerla è lo IUS Naturae, il Prosecco Superiore DOCG Brut Millesimato prodotto da uve dei filari del Parco della Filandetta, cuore biologico dell’azienda della famiglia Bortolomiol.
La certificazione di Ius Naturae è il risultato di un progetto iniziato nel 2018 da Bortolomiol in collaborazione con Indaco2, una società spin-off dell’Università di Siena, per l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA - Life Cycle Assessment) dei vini dell’azienda. Si tratta di un monitoraggio completo del processo produttivo, dalla gestione del vigneto fino allo smaltimento dei materiali di confezionamento, normato dagli standard ISO14040-44 e riconosciuto a livello internazionale.
È proprio facendo riferimento all’Analisi del Ciclo di Vita del prodotto che si predispone la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, l’unica certificazione di sostenibilità ambientale attualmente valida a livello internazionale (ISO 14025).
«Trattandosi della prima EPD attualmente presente nel settore vitivinicolo, l’iter è stato impegnativo e articolato perché ha dovuto definire le regole che saranno adottate da tutte le cantine che, nel mondo, vorranno ottenere tale certificazione». Affermano Riccardo Pulselli ed Elena Neri, responsabili del progetto e fondatori di Indaco2.
Le linee guida di riferimento (PCR - Product Category Rules) per la certificazione, ancora assenti nel settore, sono quindi state redatte da Indaco2 in partnership con Bortolomiol SpA, Winecircus srl e Fattoria La Maliosa e sono state validate e pubblicate nel novembre 2020.
Tra gli indicatori calcolati ed esposti nella EPD, un’attenzione particolare è rivolta alla Carbon Footprint, ovvero la quantità di gas serra emessi direttamente e indirettamente in atmosfera nel corso dei processi della filiera produttiva. L’impronta carbonica per ogni bottiglia da 750ml di Ius Naturae è risultata di 1.54 kg CO2eq, il 22% in meno rispetto alle medie internazionali. Impronta carbonica che viene comunque ampiamente compensata da un terreno boschivo di oltre tre ettari che la famiglia Bortolomiol tutela nei pressi del Monte Cesen.
«Siamo soddisfatti di questo importante risultato. - Afferma Elvira Bortolomiol, vice presidente della casa Spumantistica di Valdobbiadene - Da anni la nostra azienda è impegnata nel promuovere una produzione sempre più sostenibile. Abbiamo fortemente voluto il nostro vigneto biologico, dove nasce Ius Naturae, e abbiamo introdotto già dal 2011 il protocollo Green Mark, usato da tutti i nostri viticoltori, in cui si definiscono le pratiche da adottare in vigneto. Con la certificazione, si aggiunge un importante tassello al nostro progetto ma l’impegno non si ferma qui perché abbiamo già avviato il lavoro per certificare l’intera azienda e la sua produzione».
Roberto Cipresso, CEO di Winecircus, conferma l’importanza dell’iniziativa: «Non si può parlare di qualità senza perseguire il concetto di sostenibilità ambientale. Istituire una metodologia per quantificare la sostenibilità con una metrica condivisa e oggettiva è quindi un passo in avanti di vitale importanza per il mondo del vino» afferma il winemaker internazionale che già nel suo libro del 2018 “Vino. Il romanzo segreto” aveva espresso la necessità di individuare sistemi di monitoraggio super partes, applicabili in tutto il mondo. - (PRIMAPRESS)
La certificazione di Ius Naturae è il risultato di un progetto iniziato nel 2018 da Bortolomiol in collaborazione con Indaco2, una società spin-off dell’Università di Siena, per l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA - Life Cycle Assessment) dei vini dell’azienda. Si tratta di un monitoraggio completo del processo produttivo, dalla gestione del vigneto fino allo smaltimento dei materiali di confezionamento, normato dagli standard ISO14040-44 e riconosciuto a livello internazionale.
È proprio facendo riferimento all’Analisi del Ciclo di Vita del prodotto che si predispone la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, l’unica certificazione di sostenibilità ambientale attualmente valida a livello internazionale (ISO 14025).
«Trattandosi della prima EPD attualmente presente nel settore vitivinicolo, l’iter è stato impegnativo e articolato perché ha dovuto definire le regole che saranno adottate da tutte le cantine che, nel mondo, vorranno ottenere tale certificazione». Affermano Riccardo Pulselli ed Elena Neri, responsabili del progetto e fondatori di Indaco2.
Le linee guida di riferimento (PCR - Product Category Rules) per la certificazione, ancora assenti nel settore, sono quindi state redatte da Indaco2 in partnership con Bortolomiol SpA, Winecircus srl e Fattoria La Maliosa e sono state validate e pubblicate nel novembre 2020.
Tra gli indicatori calcolati ed esposti nella EPD, un’attenzione particolare è rivolta alla Carbon Footprint, ovvero la quantità di gas serra emessi direttamente e indirettamente in atmosfera nel corso dei processi della filiera produttiva. L’impronta carbonica per ogni bottiglia da 750ml di Ius Naturae è risultata di 1.54 kg CO2eq, il 22% in meno rispetto alle medie internazionali. Impronta carbonica che viene comunque ampiamente compensata da un terreno boschivo di oltre tre ettari che la famiglia Bortolomiol tutela nei pressi del Monte Cesen.
«Siamo soddisfatti di questo importante risultato. - Afferma Elvira Bortolomiol, vice presidente della casa Spumantistica di Valdobbiadene - Da anni la nostra azienda è impegnata nel promuovere una produzione sempre più sostenibile. Abbiamo fortemente voluto il nostro vigneto biologico, dove nasce Ius Naturae, e abbiamo introdotto già dal 2011 il protocollo Green Mark, usato da tutti i nostri viticoltori, in cui si definiscono le pratiche da adottare in vigneto. Con la certificazione, si aggiunge un importante tassello al nostro progetto ma l’impegno non si ferma qui perché abbiamo già avviato il lavoro per certificare l’intera azienda e la sua produzione».
Roberto Cipresso, CEO di Winecircus, conferma l’importanza dell’iniziativa: «Non si può parlare di qualità senza perseguire il concetto di sostenibilità ambientale. Istituire una metodologia per quantificare la sostenibilità con una metrica condivisa e oggettiva è quindi un passo in avanti di vitale importanza per il mondo del vino» afferma il winemaker internazionale che già nel suo libro del 2018 “Vino. Il romanzo segreto” aveva espresso la necessità di individuare sistemi di monitoraggio super partes, applicabili in tutto il mondo. - (PRIMAPRESS)