Medicina estetica e prevenzione: la circonferenza vita è un fattore di rischio?
- di RED-CENTRALE
- in Molise
(PRIMAPRESS) - CAMPOBASSO - La Dottoressa Laura Venezia, medico chirurgo, si occupa di medicina estetica presso il Centro Medico Chirurgico Polispecialistico Artemisia di Campobasso.
Nel suo ambulatorio è possibile effettuare trattamenti di medicina estetica a carattere scarsamente invasivo dalla fotobiostimolazione alla radiofrequenza, dalla cavitazione al drenaggio linfatico manuale e tanto altro.
Dottoressa, parliamo di circonferenza vita. È un fattore di rischio?
Si tratta di un parametro molto importante. Qualsiasi specialista non dovrebbe escluderlo nel corso di una prima visita di approccio al paziente.
La circonferenza addominale serve a valutare il rischio cardiovascolare di un paziente. Qualcuno disse che l’addome è “un insospettabile killer”. Molti credono a torto che la pancia sia solo un problema di tipo estetico, ma non bisogna mai dimenticare che la medicina estetica non si può scindere dalla salute.
Quindi liberarsi della tanto vituperata ‘pancetta’ non è solo un fatto di immagine.
L'accumulo lipidico in sede viscerale, ovvero nella parte interna dell'addome, rappresenta un fattore di rischio per le patologie cardiovascolari, per il diabete e per la mortalità in genere. Nello specifico, il grasso viscerale, che è quella parte di tessuto adiposo che si localizza nell’addome, è molto diverso da quello sottocutaneo o dal grasso intramuscolare. La scienza
ha infatti dimostrato che avere del grasso viscerale in eccesso è pericoloso, in quanto rilascia nell’organismo numerose molecole infiammatorie. Ad esempio, l’eccesso di grasso viscerale è associabile a livelli molto alti di proteina C-reattiva (PCR), un indicatore di infiammazione nel corpo che può portare a malattie cardiache e ad altri problemi di salute. E questo indipendentemente da altri parametri come il BMI (indice di massa corporea) o il WHR (rapporto vita/fianchi).
Come si misura correttamente la circonferenza vita?
La circonferenza addominale deve essere valutata con un nastro metrico, senza comprimere la cute, con il paziente in posizione eretta, posizionando il centimetro orizzontalmente tra le ultime costole e la cresta iliaca, nel punto visibilmente più stretto del tronco. Secondo l’OMS, le donne non devono superare gli 88 cm; per gli uomini il limite è 102.
Cosa si può fare per ridurre il rischio?
L’American Heart Association indica quattro punti fondamentali: seguire una dieta bilanciata, controllare il peso corporeo, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione. Sembrano cose noiose e difficili, ma dobbiamo vederle come un’investimento per il nostro futuro.
Nel mio ambulatorio si eseguono inoltre trattamenti di radio-cavitazione per ridurre il grasso viscerale attraverso l’utilizzo di ultrasuoni a bassa frequenza. Si tratta di una metodica non invasiva, alla quale il paziente può sottoporsi solo dopo un’accurata visita medica.
Nota biografica
Laura Venezia si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Chieti “Gabriele D’Annunzio”. Dottore di ricerca, si sta perfezionando in medicina estetica presso la Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli di Roma, con una particolare attenzione al trattamento dei pazienti oncologici. Affianca all’attività di medico quella di autore di libri e articoli di divulgazione scientifica. - (PRIMAPRESS)
Nel suo ambulatorio è possibile effettuare trattamenti di medicina estetica a carattere scarsamente invasivo dalla fotobiostimolazione alla radiofrequenza, dalla cavitazione al drenaggio linfatico manuale e tanto altro.
Dottoressa, parliamo di circonferenza vita. È un fattore di rischio?
Si tratta di un parametro molto importante. Qualsiasi specialista non dovrebbe escluderlo nel corso di una prima visita di approccio al paziente.
La circonferenza addominale serve a valutare il rischio cardiovascolare di un paziente. Qualcuno disse che l’addome è “un insospettabile killer”. Molti credono a torto che la pancia sia solo un problema di tipo estetico, ma non bisogna mai dimenticare che la medicina estetica non si può scindere dalla salute.
Quindi liberarsi della tanto vituperata ‘pancetta’ non è solo un fatto di immagine.
L'accumulo lipidico in sede viscerale, ovvero nella parte interna dell'addome, rappresenta un fattore di rischio per le patologie cardiovascolari, per il diabete e per la mortalità in genere. Nello specifico, il grasso viscerale, che è quella parte di tessuto adiposo che si localizza nell’addome, è molto diverso da quello sottocutaneo o dal grasso intramuscolare. La scienza
ha infatti dimostrato che avere del grasso viscerale in eccesso è pericoloso, in quanto rilascia nell’organismo numerose molecole infiammatorie. Ad esempio, l’eccesso di grasso viscerale è associabile a livelli molto alti di proteina C-reattiva (PCR), un indicatore di infiammazione nel corpo che può portare a malattie cardiache e ad altri problemi di salute. E questo indipendentemente da altri parametri come il BMI (indice di massa corporea) o il WHR (rapporto vita/fianchi).
Come si misura correttamente la circonferenza vita?
La circonferenza addominale deve essere valutata con un nastro metrico, senza comprimere la cute, con il paziente in posizione eretta, posizionando il centimetro orizzontalmente tra le ultime costole e la cresta iliaca, nel punto visibilmente più stretto del tronco. Secondo l’OMS, le donne non devono superare gli 88 cm; per gli uomini il limite è 102.
Cosa si può fare per ridurre il rischio?
L’American Heart Association indica quattro punti fondamentali: seguire una dieta bilanciata, controllare il peso corporeo, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione. Sembrano cose noiose e difficili, ma dobbiamo vederle come un’investimento per il nostro futuro.
Nel mio ambulatorio si eseguono inoltre trattamenti di radio-cavitazione per ridurre il grasso viscerale attraverso l’utilizzo di ultrasuoni a bassa frequenza. Si tratta di una metodica non invasiva, alla quale il paziente può sottoporsi solo dopo un’accurata visita medica.
Nota biografica
Laura Venezia si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Chieti “Gabriele D’Annunzio”. Dottore di ricerca, si sta perfezionando in medicina estetica presso la Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli di Roma, con una particolare attenzione al trattamento dei pazienti oncologici. Affianca all’attività di medico quella di autore di libri e articoli di divulgazione scientifica. - (PRIMAPRESS)