Musica: torna il Jova Beach Party di Lorenzo Cherubini tra festa e impegno ambientalista
- di RED-ROM
- in Musica & Spettacoli
(PRIMAPRESS) - ROMA - Jovanotti ha presentato la seconda edizione del Jova Beach Party, l’evento musicale inaugurato nel 2019, in epoca pre Covid, e diventato immediatamente un appuntamento cult. Il debutto è il 2 luglio a Lignano Sabbiadoro per proseguire in tour sino al 10 settembre, quando si chiuderà all’aeroporto di Bresso, provincia di Milano.
Il Jova Beach Party – spiega ancora Jovanotti - mi assomiglia molto, non ha forme, ha molte forme, ha un futuro davanti a sé da sviluppare, può diventare mille cose”. Una narrazione che in realtà, come ammette il “ragazzo fortunato”, parte dal primo istante una volta sceso dal palco allestito all’aeroporto di Linate, ai tempi chiuso al traffico, ultima data della prima edizione dell’evento. “La sensazione forte è che non fossi alla fine di una cosa ma all’inizio, avevo ancora voglia. Poi ci siamo fermati ma mi arrivavano continuamente dei feedback, perché è stata un’esperienza vera, nel corpo, non succedeva niente che ti aspettavi, non c’era scaletta, era un gioco, un rito, la tradizione più veloce del mondo, alla seconda edizione siamo già alla ritualità. Chi viene impazzisce – prosegue Cherubini - chi non c’è stato non può immaginare, non potrà mai sapere che festa è”. Una festa con numeri straordinari, che Jovanotti illustra visibilmente e giustamente orgoglioso: 600 mila spettatori, 5,8 miliardi di impression, 93% di commenti positivi (un miracolo, come sottolinea, in epoca di social), 1000 persone di staff (che verranno tutte riconfermate perché, come spiega: “Le persone che hanno partecipato al primo Jova Beach Party hanno imparato qualcosa man mano che lo facevano, qualcosa che non avevano mai fatto prima”. E poi quest'anno sarà forte il contenuto ambientalista del tour-festa. A cominciare dall'assenza di plastica in tutte le sue forme. - (PRIMAPRESS)
Il Jova Beach Party – spiega ancora Jovanotti - mi assomiglia molto, non ha forme, ha molte forme, ha un futuro davanti a sé da sviluppare, può diventare mille cose”. Una narrazione che in realtà, come ammette il “ragazzo fortunato”, parte dal primo istante una volta sceso dal palco allestito all’aeroporto di Linate, ai tempi chiuso al traffico, ultima data della prima edizione dell’evento. “La sensazione forte è che non fossi alla fine di una cosa ma all’inizio, avevo ancora voglia. Poi ci siamo fermati ma mi arrivavano continuamente dei feedback, perché è stata un’esperienza vera, nel corpo, non succedeva niente che ti aspettavi, non c’era scaletta, era un gioco, un rito, la tradizione più veloce del mondo, alla seconda edizione siamo già alla ritualità. Chi viene impazzisce – prosegue Cherubini - chi non c’è stato non può immaginare, non potrà mai sapere che festa è”. Una festa con numeri straordinari, che Jovanotti illustra visibilmente e giustamente orgoglioso: 600 mila spettatori, 5,8 miliardi di impression, 93% di commenti positivi (un miracolo, come sottolinea, in epoca di social), 1000 persone di staff (che verranno tutte riconfermate perché, come spiega: “Le persone che hanno partecipato al primo Jova Beach Party hanno imparato qualcosa man mano che lo facevano, qualcosa che non avevano mai fatto prima”. E poi quest'anno sarà forte il contenuto ambientalista del tour-festa. A cominciare dall'assenza di plastica in tutte le sue forme. - (PRIMAPRESS)