Tagliati i fondi ai piccoli Comuni montani. UNCEM: “Territori resi ancora più fragili per carenza di fondi”
- di RED-ECON
- in Economia
(PRIMAPRESS) - ANCONA - Il 2025 segna l'azzeramento del fondo destinato ai piccoli Comuni, una misura prevista dalla manovra economica del governo che finora aveva garantito contributi fondamentali per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, delle strade e del patrimonio comunale, oltre a sostenere interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile.
A denunciare il taglio è l'Unione nazionale Comuni comunità montane (UNCEM) raccogliendo la preoccupazione degli amministratori locali.
"Questi fondi rappresentavano una boccata d’ossigeno per territori già fragili, che lottano quotidianamente contro spopolamento, carenze infrastrutturali e difficoltà economiche. "I tagli ai Comuni sono molteplici e abbiamo già chiesto al Governo di intervenire con un provvedimento ad hoc – ha dichiarato Marco Bussone, Presidente Nazionale di UNCEM – per reintrodurre misure di investimento destinate ai Comuni, che altrimenti rischiano di restare bloccati e di essere costretti ad aumentare le imposte locali. Una vera riforma è necessaria, potenziando le Unioni Montane e incentivando la collaborazione tra i Comuni, conferendo una reale capacità impositiva agli Enti Locali". “Nel 2024, i piccoli Comuni hanno ricevuto per l’ultima volta un contributo di 59 mila euro, riservato ai centri con meno di 1000 abitanti. Poi, il nulla. Questo taglio non solo penalizza le nostre comunità montane, ma avviene nel silenzio generale, come se non interessasse a nessuno” ha dichiarato il Presidente di UNCEM Marche Giuseppe Amici. “Non solo il Governo non ha confermato i contributi – continua Amici – ma non ha neanche introdotto provvedimenti di fiscalità a vantaggio per le nostre comunità. Una scelta discutibile, che rischia di compromettere ulteriormente il futuro di tanti piccoli Comuni marchigiani e italiani. Ci saremmo aspettati almeno un’apertura verso misure compensative che potessero aiutare i territori marginali a colmare il divario con le realtà urbane”. - (PRIMAPRESS)
A denunciare il taglio è l'Unione nazionale Comuni comunità montane (UNCEM) raccogliendo la preoccupazione degli amministratori locali.
"Questi fondi rappresentavano una boccata d’ossigeno per territori già fragili, che lottano quotidianamente contro spopolamento, carenze infrastrutturali e difficoltà economiche. "I tagli ai Comuni sono molteplici e abbiamo già chiesto al Governo di intervenire con un provvedimento ad hoc – ha dichiarato Marco Bussone, Presidente Nazionale di UNCEM – per reintrodurre misure di investimento destinate ai Comuni, che altrimenti rischiano di restare bloccati e di essere costretti ad aumentare le imposte locali. Una vera riforma è necessaria, potenziando le Unioni Montane e incentivando la collaborazione tra i Comuni, conferendo una reale capacità impositiva agli Enti Locali". “Nel 2024, i piccoli Comuni hanno ricevuto per l’ultima volta un contributo di 59 mila euro, riservato ai centri con meno di 1000 abitanti. Poi, il nulla. Questo taglio non solo penalizza le nostre comunità montane, ma avviene nel silenzio generale, come se non interessasse a nessuno” ha dichiarato il Presidente di UNCEM Marche Giuseppe Amici. “Non solo il Governo non ha confermato i contributi – continua Amici – ma non ha neanche introdotto provvedimenti di fiscalità a vantaggio per le nostre comunità. Una scelta discutibile, che rischia di compromettere ulteriormente il futuro di tanti piccoli Comuni marchigiani e italiani. Ci saremmo aspettati almeno un’apertura verso misure compensative che potessero aiutare i territori marginali a colmare il divario con le realtà urbane”. - (PRIMAPRESS)