Unioni Civili, la soddisfazione delle associazioni e degli attivisti
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(PRIMAPRESS) - Il voto alla Camera premia l'impegno della senatrice Monica Cirinnà per far passare in Parlamento il ddl sulle Unioni Civili. Grande soddisfazione hanno espresso associazioni LGBTI ed i loro attivisti che hanno atteso con trepidazione l'esito del voto con un presidio in piazza del Parlamento.
“Con l'approvazione della legge cade finalmente un muro invisibile nel nostro Paese – sottolinea il presidente nazionale Mario Marco Canale dell'Associazione ANDDOS - un muro che da decenni relegava nell’invisibilità giuridica e nello stigma sociale le persone LGBTI. La legge votata oggi si pone nel solco delle grandi riforme del diritto di famiglia, dopo l’approvazione del divorzio e della 194 sull’interruzione di gravidanza. Dopo anni di fallimenti, questo Governo ha fatto il proprio dovere, risolvendo, seppur in modo parziale, una grave situazione di inadempienza del Paese di fronte ai nostri valori costituzionali, di fronte all’Unione Europea e di fronte alla storia. Nessuno oggi ha perso. Anche chi si ostina a gridare allo scandalo o al regime, si accorgerà presto dell’unico vero effetto di questa legge, ovvero il fatto che ci saranno persone un po’ più felici e un po’ più uguali nel nostro Paese. Il primo grazie va a noi stessi, al movimento LGBTI e a tutti quegli attivisti e attiviste che hanno iniziato a lottare in un tempo lontano, quando anche solo parlare di omosessualità era un tabù assoluto: gran parte di loro, in troppi, non sono purtroppo riusciti a vivere questo momento. Un grazie ancora più importante va a ciascuno dei nostri associati che, nel corso degli anni, ha abbattuto il proprio muro, anche quello di varcare semplicemente la soglia di un circolo. Oggi come allora, cade un muro ancora più imponente, quello della legislazione. Un grazie, pertanto, va a chi nel Parlamento si è impegnato e ha lottato per portare a casa questo risultato, dando così concretezza ad un’idea di politica al servizio della cittadinanza. E' bene ricordare anche che si tratta della riforma sui diritti che arriva in assoluto più in ritardo nel nostro Paese, dopo oltre 20 anni di dibattito, e che ha dovuto pagare lo scotto del compromesso creando un istituto a hoc per una specifica tipologia di coppie, subendo lo stralcio dei diritti dei bambini e delle bambine delle famiglie omogenitoriali. Una grande riforma, quindi, radicalmente diversa dagli altri provvedimenti di questo esecutivo, che va letta tanto nei contenuti quanto, e soprattutto, per le prospettive che apre e che dovrà aprire. Abbiamo di fronte una stagione in cui bisognerà faticosamente costruire una società davvero inclusiva, in cui la propaganda reazionaria alla quale stiamo assistendo in queste ore non abbia posto, in cui sulle fondamenta gettate attraverso le leggi si possa costruire un solido edificio che abbia nelle scuole, nella cultura e nell’informazione i propri pilastri. Adesso sarà necessario parlare, discutere e mettersi in gioco sulla ragione più profonda che è alla base di questo provvedimento quello legata al principio di uguaglianza tra i cittadini. Solo così sarà possibile far vivere questa legge e intraprendere la strada per la riforma delle adozioni, per il matrimonio civile, per un serio intervento sull’educazione sessuale nelle scuole, per una legge contro l’omo-transfobia. Vigileremo nel dibattito che si svilupperà sui decreti attuativi, affinchè questa legge possa sviluppare al meglio anche la propria portata simbolica, oltre a quel mutamento sostanziale nel quotidiano di migliaia e migliaia di coppie omo ed eterosessuali. E’ infine fondamentale ricordare che questo provvedimento avrà valenza immediata per tutti coloro che hanno effettuato la trascrizione di un matrimonio contratto all’estero senza incorrere nell’annullamento tramite decreto prefettizio”. - (PRIMAPRESS)
“Con l'approvazione della legge cade finalmente un muro invisibile nel nostro Paese – sottolinea il presidente nazionale Mario Marco Canale dell'Associazione ANDDOS - un muro che da decenni relegava nell’invisibilità giuridica e nello stigma sociale le persone LGBTI. La legge votata oggi si pone nel solco delle grandi riforme del diritto di famiglia, dopo l’approvazione del divorzio e della 194 sull’interruzione di gravidanza. Dopo anni di fallimenti, questo Governo ha fatto il proprio dovere, risolvendo, seppur in modo parziale, una grave situazione di inadempienza del Paese di fronte ai nostri valori costituzionali, di fronte all’Unione Europea e di fronte alla storia. Nessuno oggi ha perso. Anche chi si ostina a gridare allo scandalo o al regime, si accorgerà presto dell’unico vero effetto di questa legge, ovvero il fatto che ci saranno persone un po’ più felici e un po’ più uguali nel nostro Paese. Il primo grazie va a noi stessi, al movimento LGBTI e a tutti quegli attivisti e attiviste che hanno iniziato a lottare in un tempo lontano, quando anche solo parlare di omosessualità era un tabù assoluto: gran parte di loro, in troppi, non sono purtroppo riusciti a vivere questo momento. Un grazie ancora più importante va a ciascuno dei nostri associati che, nel corso degli anni, ha abbattuto il proprio muro, anche quello di varcare semplicemente la soglia di un circolo. Oggi come allora, cade un muro ancora più imponente, quello della legislazione. Un grazie, pertanto, va a chi nel Parlamento si è impegnato e ha lottato per portare a casa questo risultato, dando così concretezza ad un’idea di politica al servizio della cittadinanza. E' bene ricordare anche che si tratta della riforma sui diritti che arriva in assoluto più in ritardo nel nostro Paese, dopo oltre 20 anni di dibattito, e che ha dovuto pagare lo scotto del compromesso creando un istituto a hoc per una specifica tipologia di coppie, subendo lo stralcio dei diritti dei bambini e delle bambine delle famiglie omogenitoriali. Una grande riforma, quindi, radicalmente diversa dagli altri provvedimenti di questo esecutivo, che va letta tanto nei contenuti quanto, e soprattutto, per le prospettive che apre e che dovrà aprire. Abbiamo di fronte una stagione in cui bisognerà faticosamente costruire una società davvero inclusiva, in cui la propaganda reazionaria alla quale stiamo assistendo in queste ore non abbia posto, in cui sulle fondamenta gettate attraverso le leggi si possa costruire un solido edificio che abbia nelle scuole, nella cultura e nell’informazione i propri pilastri. Adesso sarà necessario parlare, discutere e mettersi in gioco sulla ragione più profonda che è alla base di questo provvedimento quello legata al principio di uguaglianza tra i cittadini. Solo così sarà possibile far vivere questa legge e intraprendere la strada per la riforma delle adozioni, per il matrimonio civile, per un serio intervento sull’educazione sessuale nelle scuole, per una legge contro l’omo-transfobia. Vigileremo nel dibattito che si svilupperà sui decreti attuativi, affinchè questa legge possa sviluppare al meglio anche la propria portata simbolica, oltre a quel mutamento sostanziale nel quotidiano di migliaia e migliaia di coppie omo ed eterosessuali. E’ infine fondamentale ricordare che questo provvedimento avrà valenza immediata per tutti coloro che hanno effettuato la trascrizione di un matrimonio contratto all’estero senza incorrere nell’annullamento tramite decreto prefettizio”. - (PRIMAPRESS)