L'agenda del Senato sui diritti, un monito per il Presidente Grasso ed il Ministro Boschi
- di RED COM
- in Consumatori
(PRIMAPRESS) - ROMA - L'Associazione Nazionale ANDDOS rivolge direttamente un appello al Presidente del Senato, Pietro Grasso, ed al Ministro per le Riforme Costituzionali ed ai Rapporti con il Parlamento, Elena Maria Boschi, per accelerare l’iter parlamentare del disegno di legge in Senato sulle unioni civili, un tema di grandissima attualità ed ancora oggetto di controversie.
“Dopo gli esempi dell’Irlanda e degli Stati Uniti – spiega in una nota il presidente nazionale Mario Marco Canale - riteniamo come ANDDOS che questo provvedimento rappresenti un primo passo ormai irrinunciabile verso la piena uguaglianza dei diritti per le persone LGBTI e verso il riconoscimento delle coppie di fatto: su questi temi l'Italia ha accumulato un ritardo di oltre dieci anni rispetto agli altri Paesi. Siamo un’associazione nazionale contro le discriminazioni che annovera 140.000 iscritti e 71 circoli in tutta Italia, di fatto la più numerosa tra le realtà LGBTI, e che si relaziona quotidianamente con uno spaccato quanto più eterogeneo della nostra società, impegnandosi nel garantire supporto e servizi per il benessere delle persone. Oltre 2000 persone frequentano ogni giorno i nostri circoli. E’ anche per questo che, negli ultimi mesi, non possiamo non notare come l’indugiare della politica da un lato e una forte propaganda reazionaria dall’altro, hanno dato vita ad un dibattito violento e fortemente mistificato, finalizzato a screditare moralmente chi sostiene la parità dei diritti con argomenti rigettati ormai da decenni dall’intera comunità scientifica internazionale. E’ così che l’inesistente la teoria del gender viene usata contro chi sostiene la causa LGBTI. Di fronte all’inasprirsi di una propaganda che etichetta il fronte laico come corruttore di bambini e propugnatore di una fantomatica ideologia, è necessaria una risposta chiara da parte della politica, che ribadisca che ad essere laica è la nostra Costituzione, non una qualche minoranza capricciosa. In una situazione di tensione in cui si grida in maniera irresponsabile alla difesa della famiglia e dei bambini per dire “no” alle unioni civili, costruendo un clima da caccia alle streghe, l’indugiare della politica non fa altro che alimentare un clima di odio e di contrapposizione che può sfociare in gravi episodi di violenza. Ne è prova l’escalation di aggressioni omofobe che abbiamo vissuto nel mese di giugno, o il triste suicidio di Antonio in Puglia, alcuni giorni fa, una vicenda straziante di solitudine e incomprensione familiare che è solo la punta di un iceberg nella nostra Italia. Purtroppo, l’assenza di una risposta politica, lascia campo libero a chi, con la scusa di manifestare contro l’inesistente gender, dipinge le persone LGBTI come dei mostri, rafforzando solamente la componente di odio e pregiudizio”. - (PRIMAPRESS)
“Dopo gli esempi dell’Irlanda e degli Stati Uniti – spiega in una nota il presidente nazionale Mario Marco Canale - riteniamo come ANDDOS che questo provvedimento rappresenti un primo passo ormai irrinunciabile verso la piena uguaglianza dei diritti per le persone LGBTI e verso il riconoscimento delle coppie di fatto: su questi temi l'Italia ha accumulato un ritardo di oltre dieci anni rispetto agli altri Paesi. Siamo un’associazione nazionale contro le discriminazioni che annovera 140.000 iscritti e 71 circoli in tutta Italia, di fatto la più numerosa tra le realtà LGBTI, e che si relaziona quotidianamente con uno spaccato quanto più eterogeneo della nostra società, impegnandosi nel garantire supporto e servizi per il benessere delle persone. Oltre 2000 persone frequentano ogni giorno i nostri circoli. E’ anche per questo che, negli ultimi mesi, non possiamo non notare come l’indugiare della politica da un lato e una forte propaganda reazionaria dall’altro, hanno dato vita ad un dibattito violento e fortemente mistificato, finalizzato a screditare moralmente chi sostiene la parità dei diritti con argomenti rigettati ormai da decenni dall’intera comunità scientifica internazionale. E’ così che l’inesistente la teoria del gender viene usata contro chi sostiene la causa LGBTI. Di fronte all’inasprirsi di una propaganda che etichetta il fronte laico come corruttore di bambini e propugnatore di una fantomatica ideologia, è necessaria una risposta chiara da parte della politica, che ribadisca che ad essere laica è la nostra Costituzione, non una qualche minoranza capricciosa. In una situazione di tensione in cui si grida in maniera irresponsabile alla difesa della famiglia e dei bambini per dire “no” alle unioni civili, costruendo un clima da caccia alle streghe, l’indugiare della politica non fa altro che alimentare un clima di odio e di contrapposizione che può sfociare in gravi episodi di violenza. Ne è prova l’escalation di aggressioni omofobe che abbiamo vissuto nel mese di giugno, o il triste suicidio di Antonio in Puglia, alcuni giorni fa, una vicenda straziante di solitudine e incomprensione familiare che è solo la punta di un iceberg nella nostra Italia. Purtroppo, l’assenza di una risposta politica, lascia campo libero a chi, con la scusa di manifestare contro l’inesistente gender, dipinge le persone LGBTI come dei mostri, rafforzando solamente la componente di odio e pregiudizio”. - (PRIMAPRESS)