Pescatori liberati: in navigazione verso Mazara del Vallo. Conte e Di Maio nell’occhio del ciclone
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - MAZARA DEL VALLO - Hanno lasciato questa mattina alle prime luci dell’alba dal porto di Bengasi i due pescherecci dei 18 membri di equipaggio liberati in Libia. Ora sono in navigazione per coprire le circa 40 miglia marine che li faranno rientrare a casa a Mazara del Vallo dove sono attesi dai familiari che nei 108 giorni di detenzione avevano istituito un presidio alla Farnesina. Prima e poi a Montecitorio per spingere il governo Italiano a prendere posizioni. È proprio su questa parte dell’intervento del governo che si è innescata la polemica quando ieri il premier Conte e il ministro degli Esteri Di Maio, si sono recati a Bengasi per la liberazione dei 18 pescatori di cui si sono occupati i “Servizi’ dell’Aise, gli stessi dell’operazione di recupero di Silvia Romano. Una passerella per due esponenti dell’esecutivo secondo l’opposizione ma molte critiche arrivate anche dagli analisti politici che vedono nella loro missione in Libia un riconoscimento del generale Haftar come capo ufficiale del governo libico. Si sarebbe dovuto lasciare l’operazione al solo risultato di intelligence.I pescatori liberati sarebbero potuti partire già ieri ma ai due pescherecci Antartide e Medinea erano state sottratti alcuni strumenti per la navigazione. Raggiunti sul vhf di bordo alcuni pescatori dell'Antartide hanno potuto parlare della loro detenzione: "Siamo stati trattati come terroristi".
Nel frattempo il blitz di Conte e Di Maio ha prodotto un durissimo comunicato del presidente del Copasir Raffaele Volpi che ha ringraziato "unicamente” l’intelligence per aver liberato i pescatori sequestrati ma condannando l'iniziativa dei due rappresentanti di governo che prima delle agenzie di stampa avrebbero dovuto informare il Copasir. - (PRIMAPRESS)