Plastica, Assorimap scrive al MiTe: "Quantitativo minimo riciclato e tracciabile nel monouso"
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Il via libera di questa mattina, da parte di Bruxelles al Recovery Plan dell'Italia ha confermato che il 37% dei fondi sono destinati alla transizione ecologica. Del resto l'UE aveva già dato segnali forti in questo senso quando a maggio 2019 una direttiva era intervenuta pesanetemente anche sull'inquamento da plastiche.
La direttiva sulla plastica monouso si basa sulla legislazione dell'UE già esistente in materia di rifiuti ma si spinge oltre, stabilendo norme più severe per i tipi di prodotti e di imballaggi che rientrano tra i dieci prodotti inquinanti più spesso rinvenuti sulle spiagge europee. Le nuove norme vietano l'utilizzo di determinati prodotti in plastica usa e getta per i quali esistono alternative. Inoltre, vengono introdotte misure specifiche per ridurre l'uso dei prodotti in plastica maggiormente dispersi nell'ambiente.
"Il recepimento nazionale della Direttiva europea sulle plastiche monouso - scrive Assorimap in una nota inviata ai media - deve essere l’occasione per promuovere il riciclo meccanico della plastica. Assorimap – Associazione Riciclatori e Rigeneratori di Materie Plastiche, che nella circular economy rappresenta l’anello finale della filiera delle materie plastiche, evidenzia tuttavia la necessità, sia per le bioplastiche che per le plastiche tradizionali, di essere correttamente raccolte e avviate a recupero presso appositi impianti. Nel primo caso presso gli impianti di compostaggio, nel secondo presso gli impianti di riciclo meccanico". “Le nostre imprese del riciclo meccanico garantiscono alle plastiche una reale seconda vita, grazie al recupero di materia, che le direttive europee sui rifiuti nonché il Testo Unico Ambientale ci indicano chiaramente come prioritario rispetto alle altre forme di recupero - sottolinea il Presidente di Assorimap, Walter Regis – per questo motivo abbiamo proposto al MiTE – come emendamento allo schema di recepimento nazionale della Direttiva SUP – di prevedere, quando non sia possibile il ricorso ad alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso, che tali manufatti contengano una percentuale minima obbligatoria di plastica riciclata tracciata post-consumo pari al 50%, al fine di incentivare un utilizzo realmente circolare delle plastiche, che sappiamo essere l’obiettivo principale della Direttiva”. - (PRIMAPRESS)
La direttiva sulla plastica monouso si basa sulla legislazione dell'UE già esistente in materia di rifiuti ma si spinge oltre, stabilendo norme più severe per i tipi di prodotti e di imballaggi che rientrano tra i dieci prodotti inquinanti più spesso rinvenuti sulle spiagge europee. Le nuove norme vietano l'utilizzo di determinati prodotti in plastica usa e getta per i quali esistono alternative. Inoltre, vengono introdotte misure specifiche per ridurre l'uso dei prodotti in plastica maggiormente dispersi nell'ambiente.
"Il recepimento nazionale della Direttiva europea sulle plastiche monouso - scrive Assorimap in una nota inviata ai media - deve essere l’occasione per promuovere il riciclo meccanico della plastica. Assorimap – Associazione Riciclatori e Rigeneratori di Materie Plastiche, che nella circular economy rappresenta l’anello finale della filiera delle materie plastiche, evidenzia tuttavia la necessità, sia per le bioplastiche che per le plastiche tradizionali, di essere correttamente raccolte e avviate a recupero presso appositi impianti. Nel primo caso presso gli impianti di compostaggio, nel secondo presso gli impianti di riciclo meccanico". “Le nostre imprese del riciclo meccanico garantiscono alle plastiche una reale seconda vita, grazie al recupero di materia, che le direttive europee sui rifiuti nonché il Testo Unico Ambientale ci indicano chiaramente come prioritario rispetto alle altre forme di recupero - sottolinea il Presidente di Assorimap, Walter Regis – per questo motivo abbiamo proposto al MiTE – come emendamento allo schema di recepimento nazionale della Direttiva SUP – di prevedere, quando non sia possibile il ricorso ad alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso, che tali manufatti contengano una percentuale minima obbligatoria di plastica riciclata tracciata post-consumo pari al 50%, al fine di incentivare un utilizzo realmente circolare delle plastiche, che sappiamo essere l’obiettivo principale della Direttiva”. - (PRIMAPRESS)