Roma Capitale: lo spoil system del sindaco Gualtieri accende la polemica con le opposizioni
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Sono trascorsi pochi mesi dall’insediamento del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che già si è accesa la polemica per lo spoil system negli uffici dell’organizzazione municipale capitolina. Gualtieri non vuole lasciare traccia dell’ex sindaca Raggi e degli incarichi della passata gestione che dovevano servire a rafforzare l’ordinaria amministrazione della Capitale. Se la Raggi, però, aveva cercato di ottenere collaborazioni low-cost grazie anche ad accordi ministeriali durante il precedente governo Conte, Gualtieri è accusato dall’opposizione di usare la “manica larga” con assunzioni nello staff del Sindaco e in altri dipartimenti, con costi lordi di 140 mila euro. Insomma da far vergognare gli ex generali consulenti della Raggi chiamati ad occuparsi di Smart City, digitalizzazione, protezione dei dati e personale della Polizia Municipale durante la pandemia a poco più di 1000 euro al mese. In una nota dei capigruppo in Assemblea capitolina Linda Meleo (M5S) e Antonio De Santis (Lista Civica Raggi Ecologia), si mette in guardia il sindaco Gualtieri dal proseguire in questa direzione. Nei giorni scorsi anche il leghista Fabrizio Santori aveva fatto sentire la sua voce per gli stipendi faraonici dello staff del Sindaco ma anche per i numeri dell’organico del primo cittadino che mette la Capitale al primo posto della classifica europea già saldamente detenuta da molti anni anche per la polizia municipale. Il Capo di Gabinetto di Gualtieri, Ruberti aveva respinto l’accusa di una maggiore spesa e di numeri in organico superiore a quello di Raggi, Marino e Alemanno. Ma all’opposizione i conti non tornano. - (PRIMAPRESS)