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Medicina: la maggioranza annuncia lo stop al numero chiuso ma le opposizioni replicano: “È una bufala”

  • di RED-ROM
  • in Italia
Medicina: la maggioranza annuncia lo stop al numero chiuso ma le opposizioni replicano: “È una bufala”
(PRIMAPRESS) - ROMA - Numero chiuso e test ingresso per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina veterinaria, hanno avuto il via libera dalla 7^ Commissione del Senato al disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso senza le limitazioni. Ad annunciarlo è stato il ministero dell'Università e della Ricerca. "In un’Italia che fatica a trovare medici e infermieri, soprattutto per politiche errate ed inefficienti degli anni passati, grazie al Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e al lavoro di Forza Italia tutta, potremo finalmente rispondere al fabbisogno del sistema sanitario nazionale che richiede almeno 30mila nuovi professionisti nei prossimi sette anni. Per il primo anno sarà abolito il numero chiuso e i test d’ingresso, con un semestre-filtro con esami specifici, che saranno riconosciuti per percorsi formativi alternativi. È una riforma epocale: da una parte diamo finalmente la possibilità ai ragazzi meritevoli di seguire le proprie aspirazioni e dall’altra garantiamo una preparazione di qualità e una formazione eccellente ai nostri nuovi medici ed infermieri senza costringere le Regioni a rivolgersi a professionisti stranieri”. Così Valentina Aprea, responsabile nazionale del dipartimento istruzione di Forza Italia.
Ma non è così per le opposizioni tanto che la V.Presidente del Senato, Mariolina Castellone convoca una conferenza stampa del M5S insieme al Partito Democratico per bollare l'iniziativa della maggioranza come un'operazione di propaganda. Il microbiologo e senatore Andrea Crisanti (PD) punta il dito sull'irrealizzabilità del numero aperto per due questioni essenziali: a fronte di una domanda di circa 90 mila aspiranti medici c'è una possibilità ricettiva attuale da parte dell'Università di soli 24mila posti e al contempo con i tagli orizzontali si sono sottratte risorse alle università che difficilmente potranno formare una classe medica di qualità. - (PRIMAPRESS)