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Abbigliamento bimbo: le box di Clotee, sostenibili, condivise ed economiche per far quadrare il bilancio familiare

  • di RED-ROM
  • in Società
Abbigliamento bimbo: le box di Clotee, sostenibili, condivise ed economiche per far quadrare il bilancio familiare
(PRIMAPRESS) - MILANO - A dirla con le parole di Papa Francesco “la cultura dell’effimero minaccia la famiglia” e in tempi di relativismo sociale c’è il rischio di perdere di vista i contraccolpi di un’economia familiare che richiede invece grande attenzione. E’ questo lo spirito che ha animato il progetto “Clootee” nato da un idea di Pasquale Corvino Ceo di Baby Dream e da Marco Urso fondatore di Casmaholding, l'azienda incubatore di startup, per rispondere al nuovo  pubblico di consumatori pronto a fare i conti con un futuro incerto. A fare la parte del leone nella gestione economica familiare, molto spesso è la voce “abbigliamento figli” suscettibile ai cambi di taglie nel giro di pochi mesi. A Clotee (clootee.com) è stato applicato un modello di economia del riciclo: delle scatole confezionate in azienda con un set fino a 10 capi di abbigliamento (con un prezzo tra i 50 e i 100 euro a seconda del numero di api contenuti nella box) consentono di comporre il guardaroba di un figlio e di restituirlo in azienda un po’ di mesi dopo quando quegli abiti non gli vanno più. Rimessi in forma e sterilizzati, i capi ritornano come nuovi pronti ad essere utilizzati da un’altra mamma. Tra i brand trattati ci sono Armani, Trussardi, Simonetta, Gaelle Paris, Monnalisa e Fred Mello, solo per fare alcuni nomi. Dunque non si rinuncia neanche ad un pizzico di vanità glamour. Effimera quanto basta e nel segno dell’economia circolare.   - (PRIMAPRESS)