Ambiente: la sfida dell'acqua. Il caso dell'azienda ittica spagnola Jealsa
- di Pasquale Alfieri
- in Ambiente
(PRIMAPRESS) - ROMA - La Giornata mondiale dell’acqua che si celebra oggi, deve servire a raggiungere traguardi sempre più sensibili sia nelle politiche di governance dei paesi che di aziende e singoli cittadini. E’ uno sforzo comune che richiede attenzione ma anche visione per un futuro che vedrà il pianeta disporre di una carenza progressiva d’acqua. La Piattaforma Oceanografica Acqua Alta del C.N.R con l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche gestisce un sistema osservativo multi-parametrico che comprende circa 15 stazioni fisse che assicurano il monitoraggio degli ambienti lagunare, costiero e di mare profondo, acquisendo misure di numerose variabili osservative essenziali mostra variazioni evidenti della riduzione di massa d’acqua. L’occasione del Recovery Fund per l’Europa, potrebbe essere l’occasione per sollecitare alle aziende dell’Unione Europea politiche di innovazione rivolte al risparmio delle risorse d’acqua.
Angelo Caro, responsabile del programma di Corporate Social Responsibility We Sea promosso dalla società di conserve ittiche mondiale Mare Aperto, porta i primi risultati di un progetto che hanno contribuito a ridurre, in fase di produzione, circa 2.100 m3 di acqua al giorno, l’equivalente di un consumo giornaliero di una popolazione di 15.900 persone. Il piano ha previsto un ciclo produttivo in cui c’è bisogno di captare meno acqua alla sorgente e al contempo di riutilizzare quella utilizzata con trattamenti specifici.
“Questa modalità di gestione ci permette di risparmiare circa 2.100m3 di acqua al giorno, che equivale al consumo di acqua giornaliero di una popolazione di 15.900 persone” afferma Ángeles Claro, Responsabile del programma We Sea. “Anche l’utilizzo dell’acqua di mare, trattenuta a scopo industriale, consente un risparmio di ben 200m3 al giorno dal processo produttivo.”
Il piano di azione per ridurre il consumo di acqua è stato avviato 15 anni fa da Jealsa, casa madre spagnola di Mare Aperto, ma è stato costantemente aggiornato seguendo queste fasi: il miglioramento del sistema di sterilizzazione degli impianti industriali di proprietà, attraverso la realizzazione di un sistema a circuito chiuso per il riutilizzo dell'acqua; la condensazione del vapore proveniente dalle autoclavi per l'utilizzo negli stabilimenti di pulizia; lo sfruttamento dell’acqua di cottura del tonno, ricca di sostanze nutritive, per sviluppare nuovi prodotti che sono alla base dell’economia circolare di Mare Aperto e che differenziano l’azienda dalla concorrenza. - (PRIMAPRESS)
Angelo Caro, responsabile del programma di Corporate Social Responsibility We Sea promosso dalla società di conserve ittiche mondiale Mare Aperto, porta i primi risultati di un progetto che hanno contribuito a ridurre, in fase di produzione, circa 2.100 m3 di acqua al giorno, l’equivalente di un consumo giornaliero di una popolazione di 15.900 persone. Il piano ha previsto un ciclo produttivo in cui c’è bisogno di captare meno acqua alla sorgente e al contempo di riutilizzare quella utilizzata con trattamenti specifici.
“Questa modalità di gestione ci permette di risparmiare circa 2.100m3 di acqua al giorno, che equivale al consumo di acqua giornaliero di una popolazione di 15.900 persone” afferma Ángeles Claro, Responsabile del programma We Sea. “Anche l’utilizzo dell’acqua di mare, trattenuta a scopo industriale, consente un risparmio di ben 200m3 al giorno dal processo produttivo.”
Il piano di azione per ridurre il consumo di acqua è stato avviato 15 anni fa da Jealsa, casa madre spagnola di Mare Aperto, ma è stato costantemente aggiornato seguendo queste fasi: il miglioramento del sistema di sterilizzazione degli impianti industriali di proprietà, attraverso la realizzazione di un sistema a circuito chiuso per il riutilizzo dell'acqua; la condensazione del vapore proveniente dalle autoclavi per l'utilizzo negli stabilimenti di pulizia; lo sfruttamento dell’acqua di cottura del tonno, ricca di sostanze nutritive, per sviluppare nuovi prodotti che sono alla base dell’economia circolare di Mare Aperto e che differenziano l’azienda dalla concorrenza. - (PRIMAPRESS)