Legge ripristino natura: l'approvazione del Parlamento Europeo divide l'Italia
- di RED-ROM
- in Ambiente
(PRIMAPRESS) - STRASBURGO - La normativa europea sul ripristino della natura, concordata con i governi dell’UE, è stata approvata con 329 voti favorevoli, 275 contrari e 24 astensioni. Il regolamento mira a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell'UE, contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare.
Per conseguire gli obiettivi fissati dall'UE, entro il 2030 gli Stati membri dovranno ripristinare il buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat contemplati dalla nuova legge (che vanno da foreste, praterie e zone umide a fiumi, laghi e coralli). Questa percentuale aumenterà poi al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. In linea con la posizione del Parlamento, fino al 2030 la priorità andrà accordata alle zone natura 2020. I paesi dell'UE dovranno garantire che le zone ripristinate non tornino a deteriorarsi in modo significativo. Inoltre, dovranno adottare piani nazionali di ripristino che indichino nel dettaglio in che modo intendono raggiungere gli obiettivi.
"Ricordo che quanto abbiano votatato a Strasburgo - dichiara l'On.Mercedes Bresso, Eurodeputata S&D - ha l’obiettivo generale di ripristino di almeno il 20% degli ecosistemi terrestri e marini, che ne hanno necessità. Si tratta di una sfida di grande importanza per il miglioramento dei nostri ecosistemi e la tutela dei suoli." Contro hanno votato tutti i deputati italiani del centro destra, mentre oltre a tutto il gruppo S&D hanno votato a favore i deputati del Movimento 5 Stelle e Sandro Gozi e Nicola Danti di Renew Europe".
Oltre l'80% degli habitat europei è in cattivo stato ed è per questo che il 22 giugno 2022 la Commissione europea ha proposto una legge sul ripristino della natura per contribuire al recupero a lungo termine della natura danneggiata nelle zone terrestri e marine dell'UE, per raggiungere gli obiettivi dell'UE in materia di clima e biodiversità.
"E' un importante passo avanti per la tutela degli ecosistemi - ha commentato il presidente di Federpachi, Luca Santini - L'Italia è il Paese UE più ricco di biodiversità e il sistema della aree naturali protette può e deve essere in prima linea nella applicazione del nuovo regolamento comunitario. Tutelare la natura non è solo conservazione, ma anche lavoro e sviluppo sostenibile, come già accade oggi nei parchi dove ci sono importanti filiere produttive a partire da quelle del turismo e dell' agroalimentare. Sviluppo del territorio e tutela degli habitat naturali non sono in contrapposizione,.al contrario, sono fattori complementari. Quando tutti i soggetti interessati lavorano insieme i risultati arrivano".
Ma a mostrarsi contrari all'introduzione della normativa, insieme ai parlamentari del Centrodestra è anche Coldiretti: “Quella sul ripristino natura è una legge senza logica che, tra le altre cose, diminuisce la produzione agricola – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l’approvazione del regolamento da parte del Parlamento europeo - Un compromesso al ribasso rispetto alla proposta del Parlamento, anche se meno negativa della prima proposta della Commissione europea”.
Inutile dire che per le associazioni ambientaliste come Lipu e WWF, la norma europea rappresenta un traguardo storico. Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia, dichiara: "L’approvazione della legge sul ripristino della natura è la migliore risposta alla campagna di disinformazione che è stata condotta negli ultimi mesi contro le politiche del Green Deal europeo. Siamo soddisfatti della scelta degli Eurodeputati di aver dato ascolto alla scienza e di aver respinto posizioni populiste e antiscientifiche. Ora chiediamo al Governo italiano di cambiare rotta e approvare una legge necessaria per il benessere della natura e delle persone”. - (PRIMAPRESS)
Per conseguire gli obiettivi fissati dall'UE, entro il 2030 gli Stati membri dovranno ripristinare il buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat contemplati dalla nuova legge (che vanno da foreste, praterie e zone umide a fiumi, laghi e coralli). Questa percentuale aumenterà poi al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. In linea con la posizione del Parlamento, fino al 2030 la priorità andrà accordata alle zone natura 2020. I paesi dell'UE dovranno garantire che le zone ripristinate non tornino a deteriorarsi in modo significativo. Inoltre, dovranno adottare piani nazionali di ripristino che indichino nel dettaglio in che modo intendono raggiungere gli obiettivi.
"Ricordo che quanto abbiano votatato a Strasburgo - dichiara l'On.Mercedes Bresso, Eurodeputata S&D - ha l’obiettivo generale di ripristino di almeno il 20% degli ecosistemi terrestri e marini, che ne hanno necessità. Si tratta di una sfida di grande importanza per il miglioramento dei nostri ecosistemi e la tutela dei suoli." Contro hanno votato tutti i deputati italiani del centro destra, mentre oltre a tutto il gruppo S&D hanno votato a favore i deputati del Movimento 5 Stelle e Sandro Gozi e Nicola Danti di Renew Europe".
Oltre l'80% degli habitat europei è in cattivo stato ed è per questo che il 22 giugno 2022 la Commissione europea ha proposto una legge sul ripristino della natura per contribuire al recupero a lungo termine della natura danneggiata nelle zone terrestri e marine dell'UE, per raggiungere gli obiettivi dell'UE in materia di clima e biodiversità.
"E' un importante passo avanti per la tutela degli ecosistemi - ha commentato il presidente di Federpachi, Luca Santini - L'Italia è il Paese UE più ricco di biodiversità e il sistema della aree naturali protette può e deve essere in prima linea nella applicazione del nuovo regolamento comunitario. Tutelare la natura non è solo conservazione, ma anche lavoro e sviluppo sostenibile, come già accade oggi nei parchi dove ci sono importanti filiere produttive a partire da quelle del turismo e dell' agroalimentare. Sviluppo del territorio e tutela degli habitat naturali non sono in contrapposizione,.al contrario, sono fattori complementari. Quando tutti i soggetti interessati lavorano insieme i risultati arrivano".
Ma a mostrarsi contrari all'introduzione della normativa, insieme ai parlamentari del Centrodestra è anche Coldiretti: “Quella sul ripristino natura è una legge senza logica che, tra le altre cose, diminuisce la produzione agricola – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l’approvazione del regolamento da parte del Parlamento europeo - Un compromesso al ribasso rispetto alla proposta del Parlamento, anche se meno negativa della prima proposta della Commissione europea”.
Inutile dire che per le associazioni ambientaliste come Lipu e WWF, la norma europea rappresenta un traguardo storico. Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia, dichiara: "L’approvazione della legge sul ripristino della natura è la migliore risposta alla campagna di disinformazione che è stata condotta negli ultimi mesi contro le politiche del Green Deal europeo. Siamo soddisfatti della scelta degli Eurodeputati di aver dato ascolto alla scienza e di aver respinto posizioni populiste e antiscientifiche. Ora chiediamo al Governo italiano di cambiare rotta e approvare una legge necessaria per il benessere della natura e delle persone”. - (PRIMAPRESS)