Ue: approvata dai ministri dell’Ambiente la “Nature Restoration Law”. Ecco che cosa prevede
- di RED-ROM
- in Ambiente
(PRIMAPRESS) - BRUXELLES - La legge europea per il ripristino della natura, la cosiddetta Nature Restoration Law, è stata approvata dai ministri dell'Ambiente a Bruxelles. Il suo iter è stato tormentato per i voti contrari di alcuni paesi poi, il dietrofront dell'Austria, rispetto ai veti dei mesi passati, ha consentito il voto favorevole. Una decisione accolta con entusiasmo dalle organizzazioni ambientaliste con la LIPU in testa.
Venuta meno l'opposizione dell'Austria è rimasta solo quella dell’Ungheria, ma i ministri dell’Ambiente dell’Unione europea si sono potuti esprimere a favore della Restoration Law garantendo la maggioranza qualificata necessaria all’approvazione definitiva del regolamento per il ripristino degli habitat del territorio europeo.
Venti i voti a favore, un astenuto e 6 voti contro, tra cui l’Italia, che ha confermato la sua opposizione alla legge nonostante le modifiche di compromesso adottate. Si è dunque chiuso il lunghissimo iter legislativo, passato da due voti in Parlamento e dagli accordi del Trilogo (il consesso che mette assieme la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue), che hanno dato al regolamento la sua forma definitiva.
Ma, dunque, cosa prevede la nuova legge? Il il ripristino di almeno il 30% degli habitat europei minacciati entro il 2030; di almeno il 60% entro il 2040; e di almeno il 90% entro il 2050. Le opere previste dal regolamento riguarderanno zone umide, fiumi, coste, mare, praterie, boschi, ambienti agricoli, verde urbano, con un programma di ripristino della natura europea tanto imponente quanto necessario. - (PRIMAPRESS)
Venuta meno l'opposizione dell'Austria è rimasta solo quella dell’Ungheria, ma i ministri dell’Ambiente dell’Unione europea si sono potuti esprimere a favore della Restoration Law garantendo la maggioranza qualificata necessaria all’approvazione definitiva del regolamento per il ripristino degli habitat del territorio europeo.
Venti i voti a favore, un astenuto e 6 voti contro, tra cui l’Italia, che ha confermato la sua opposizione alla legge nonostante le modifiche di compromesso adottate. Si è dunque chiuso il lunghissimo iter legislativo, passato da due voti in Parlamento e dagli accordi del Trilogo (il consesso che mette assieme la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue), che hanno dato al regolamento la sua forma definitiva.
Ma, dunque, cosa prevede la nuova legge? Il il ripristino di almeno il 30% degli habitat europei minacciati entro il 2030; di almeno il 60% entro il 2040; e di almeno il 90% entro il 2050. Le opere previste dal regolamento riguarderanno zone umide, fiumi, coste, mare, praterie, boschi, ambienti agricoli, verde urbano, con un programma di ripristino della natura europea tanto imponente quanto necessario. - (PRIMAPRESS)