INCENDI: COLDIRETTI, A RISCHIO 300MILA ETTARI DI BOSCO ABBANDONATI
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Sono alla mercé dei piromani circa 300mila ettari di bosco che sono stati abbandonati per effetto della chiusura delle aziende e si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che sulla base dei dati Istat negli ultimi 20 anni si è dimezzata la superficie di bosco di proprietà delle aziende agricole. Per difendere il bosco italiano occorre - sottolinea la Coldiretti - creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un punto di partenza importante è l’utilizzo efficiente della biomassa legnosa dal quale si possono conseguire risultati importanti come la valorizzazione della risorsa forestale, la tutela attiva del bosco contro gli incendi e a prevenzione di frane e alluvioni, il sostegno al mondo rurale, l’utilizzo di tecnologie e di capacità industriali italiane. L’Italia - continua la Coldiretti - è diventato il primo importatore mondiale di legna da ardere nonostante la presenza sul territorio nazionale di 10 milioni e 400 mila ettari di superficie forestale, in aumento del 20 per cento negli ultimi 20 anni. Con una più corretta gestione delle foreste può essere prelevata, quasi senza alterarne la sostenibilità , una quantità di 23,7 milioni di tonnellate/anno di combustibile che riduce i consumi attuali di petrolio di ulteriori 5,4 milioni di tonnellate. Appare quindi evidente – conclude la Coldiretti - l’importanza di rilanciare la gestione dei boschi che, oltre alle valenze territoriali, sociali e paesaggistiche, potrebbe contribuire in modo decisivo anche al raggiungimento degli obiettivi del Piano d’Azione Nazionale al 2020 (secondo il quale le biomasse, tra le quali spicca il ruolo dei prodotti legnosi, dovranno coprire il 44 per cento dei consumi di fonti rinnovabili e il 58 per cento dei consumi di calore totale), fornendo biomassa ottenuta con metodi sostenibili (sia nella produzione che nel taglio) nell’ambito di una filiera sostenibile anche nelle modalità di trasformazione energetica con caldaie moderne ed efficienti. - (PRIMAPRESS)