Milleproroghe: i medici chiedono l’estensione dello scudo penale al 2025 in attesa della depenalizzazione
- di RED-ROM
- in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - “L’emendamento sullo scudo penale che dovrebbe essere introdotto nel decreto milleproroghe risponde alle richieste dell’Anaao Assomed e di questo ringraziamo la sensibilità delle forze politiche, in particolare l’on. Annarita Patriarca (FI) e del Ministro della salute Orazio Schillaci che lo sostengono”, commenta Pierino Di Silverio Segretario Nazionale Anaao Assomed. “Chiediamo però che sia esteso a tutto il 2025, in attesa che si concluda l’iter per arrivare alla depenalizzazione dell’atto medico”. La richiesta è stata avanzata nel documento presentato alle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera sul ddl Milleproroghe.
“I preoccupanti dati sull’andamento della pandemia Covid-19 e la sua corrente diffusione – sottolinea Pierino Di Silverio Segretario Nazionale Anaao Assomed - ripropongono l’attualità del “cosiddetto scudo penale” ritenendo che possa svolgere una funzione di richiamo alla valutazione delle situazioni emergenziali “con gli occhi della colpa grave”, come sottolineato da anni dalla giurisprudenza. Indipendentemente dalla natura dell’emergenza, epidemica o no. Va quindi ribadito il carattere generale della punibilità dei professionisti della sanità solo per colpa grave, con riguardo ai fatti commessi in una situazione di emergenza, qualunque essa sia. È un fatto notorio che la carenza degli organici, come testimoniato dalla letteratura internazionale, sia fattore di rischio di eventi avversi, e questo dato rappresenta una vera e propria emergenza”. - (PRIMAPRESS)
“I preoccupanti dati sull’andamento della pandemia Covid-19 e la sua corrente diffusione – sottolinea Pierino Di Silverio Segretario Nazionale Anaao Assomed - ripropongono l’attualità del “cosiddetto scudo penale” ritenendo che possa svolgere una funzione di richiamo alla valutazione delle situazioni emergenziali “con gli occhi della colpa grave”, come sottolineato da anni dalla giurisprudenza. Indipendentemente dalla natura dell’emergenza, epidemica o no. Va quindi ribadito il carattere generale della punibilità dei professionisti della sanità solo per colpa grave, con riguardo ai fatti commessi in una situazione di emergenza, qualunque essa sia. È un fatto notorio che la carenza degli organici, come testimoniato dalla letteratura internazionale, sia fattore di rischio di eventi avversi, e questo dato rappresenta una vera e propria emergenza”. - (PRIMAPRESS)