La Germania potrebbe dire addio alle autostrade gratis passando la gestione dai Lander ai privati
- di RED-ROM
- in Qui Berlino
(PRIMAPRESS) - La Germania paradiso della mobilità gratuita in autostrada potrebbe essere al capolinea o meglio al casello. Il Ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble (CDU), sta seriamente pensando di far cassa attraverso la concessione, da affidare ad un consorzio privato, della gestione degli oltre 13mila chilometri di autostrade tedesche.
Attualmente la gestione è regolata dall’articolo 90 della Costituzione tedesca che prevede che siano i singoli Länder ad averla in carico. L’introduzione del pedaggio, dunque, dovrà passare dalla modifica costituzionale che darebbe le competenze al Parlamento nazionale per affidare la rete autostradale ai privati.
Sulla scelta di centralizzare la gestione dell’asse viaria per far cassa, tuttavia pesano le crescenti richieste dei Länder più poveri che chiedono autonomia sui futuri pedaggi per per far fronte alle spese eccessive dovute all’accoglienza dei profughi.
Enak Ferlemann (CDU), rappresentante del Ministero federale dei trasporti, è certo che si troverà un accordo politico per la realizzazione di un consorzio nazionale centrale. Si tratta solo di trovare il giusto equilibrio tra le parti ma entro il 2020 i giochi dovrebbero essere fatti. In realtà il tentativo di abolire la gratuità era stato già ipotizzato lo scorso anno con un sistema che avrebbe evitato la levata di proteste dei cittadini tedeschi ma avrebbe messo in discussione la libera circolazione tra i paesi dell’UE. Ora, invece, il Governo sembra intenzionato a percorrere fino in fondo questa strada per portare risorse in cassa. Se lo storico cambiamento dovesse confermarsi si potrebbe aprire un fronte anche in altri paesi ancora “senza pedaggio” come Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Lettonia, Lituania (pagano solo bus e mezzi commerciali), Norvegia, Olanda e Svezia.
- (PRIMAPRESS)
Attualmente la gestione è regolata dall’articolo 90 della Costituzione tedesca che prevede che siano i singoli Länder ad averla in carico. L’introduzione del pedaggio, dunque, dovrà passare dalla modifica costituzionale che darebbe le competenze al Parlamento nazionale per affidare la rete autostradale ai privati.
Sulla scelta di centralizzare la gestione dell’asse viaria per far cassa, tuttavia pesano le crescenti richieste dei Länder più poveri che chiedono autonomia sui futuri pedaggi per per far fronte alle spese eccessive dovute all’accoglienza dei profughi.
Enak Ferlemann (CDU), rappresentante del Ministero federale dei trasporti, è certo che si troverà un accordo politico per la realizzazione di un consorzio nazionale centrale. Si tratta solo di trovare il giusto equilibrio tra le parti ma entro il 2020 i giochi dovrebbero essere fatti. In realtà il tentativo di abolire la gratuità era stato già ipotizzato lo scorso anno con un sistema che avrebbe evitato la levata di proteste dei cittadini tedeschi ma avrebbe messo in discussione la libera circolazione tra i paesi dell’UE. Ora, invece, il Governo sembra intenzionato a percorrere fino in fondo questa strada per portare risorse in cassa. Se lo storico cambiamento dovesse confermarsi si potrebbe aprire un fronte anche in altri paesi ancora “senza pedaggio” come Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Lettonia, Lituania (pagano solo bus e mezzi commerciali), Norvegia, Olanda e Svezia.
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