I sapori siciliani sbarcano all'Expo con Amorfood, capofila di piccoli produttori isolani
- di RED COM
- in Expo
(PRIMAPRESS) - MILANO - Amorfood dal 15 al 23 maggio sarà protagonista a piazzetta Sicilia a Expo 2015, per mostrare al mercato internazionale le eccellenze e le peculiarità dei sapori siciliani, con uno sguardo all’arte contemporanea. Lo scopo, attraverso una fitta rete di iniziative che si susseguiranno nello spazio dedicato alla Sicilia, è di dare visibilità a una rete di piccoli produttori locali, e scoprire alcuni luoghi memorabili dell’Isola attraverso itinerari turistici appositamente pensati.
Amorfood è un progetto interamente “made in Sicily” di due giovani imprenditori siciliani, Andrea Mulè e Andrea Di Rosa, con la direzione artistica di Antonella Amorelli, già coordinatrice e anima di Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia.
Una presenza, questa all’Expo, che ha al centro un progetto che veda il cibo come veicolo di cultura e di crescita economica e culturale. Alle migliaia di visitatori sarà offerta una vera e propria esperienza sensoriale, attraverso un percorso, anche virtuale, che farà loro conoscere una Sicilia tradizionale, ma anche innovativa.
Ecco cosa accadrà in Piazzetta Sicilia:
Sarà offerta una selezione dei prodotti Amorfood, accompagnati ciascuno da un racconto etno-antropologico, da una ricetta per il suo tradizionale utilizzo e da una descrizione delle sue proprietà nutrizionali e organolettiche, a cura di esperti nel settore del cibo e dell’educazione alimentare.
Saranno, inoltre, proiettati i video d’artista girati dal duo artistico Campostabile nei luoghi della produzione, ricreando un mercato virtuale, accattivante ma schietto, che faccia in modo, dal Giappone agli Emirati Arabi, di trovare le pesche di Leonforte e i capperi di Salina, il miele di Caltavuturo, l’olio di Sciacca e le lenticchie di Villalba, la crema di mandorle di Adrano e i pistacchi di Bronte, l’origano di Mussomeli, la crema di peperoncino e la marmellata di fichi di Castelbuono. Sapori irripetibili attorno ai quali Amorfood ha costruito un racconto, privilegiando non solo il prodotto in sé ma anche le storie di chi lo produce, i luoghi, il contesto. Chi utilizza la piattaforma Amorfood “vede” con i suoi occhi, entra a far parte di un mondo che conduce nel tessuto di un territorio tutto da scoprire.
E ancora, in piazzetta Sicilia si terranno incontri tematici con Giovanni Iovane, curatore e docente all’Accademia di Brera, che racconterà il progetto artistico Amorfood e come attraverso il mezzo dell’arte contemporanea sia stato possibile raccontare il tema del cibo; Valeria Trapani, antropologa che parlerà dell’idea di una cucina consapevole, declinata a misura delle più svariate esigenze, attenta a recuperare identità, radicamento e specificazione territoriale mettendo in evidenza una profonda conoscenza delle tradizioni.
E non è tutto, perché saranno presentati gli Amorfood tours, itinerari turistici realizzati ad hoc intorno ai dieci produttori agricoli promotori del progetto Amorfood, nelle più esclusive località dell'Isola, scelte per la loro importanza storica oltre che per la loro straordinaria bellezza. Dall'Etna a Taormina, dalla Villa Romana del Casale con i suoistraordinari mosaici a Castelbuono, gioiello incastonato tra le montagne delle Madonie. Gli itinerari, studiati seguendo gli orientamenti culturali e artistici dei partecipanti, vengono progettati privilegiando i personali interessi: l'arte, l'archeologia, benessere, sport e cucina. Nei tour è previsto l'accesso a palazzi, abbazie, collezioni, ville, giardini normalmente non accessibili al pubblico. Luoghi segreti e scenari irripetibili, dove gli ospiti spesso vengono accolti dagli stessi padroni di casa, per condividere la loro sensibilità e cultura, espressione dell’ospitalità siciliana.
“L’obiettivo – spiega Andrea Mulè - è quello di attrarre investitori in Sicilia creando bisogni reali, alimentando la ricerca di prodotti in grado di produrre benessere per la nostra Isola e suscitare interesse da parte del visitatore che può vedere la Sicilia come terra di forte attrattività sotto un profilo alimentare ma anche turistico e culturale. Un modello - come dicevamo - semplice, che però mantenga ben saldo il suo centro nelle radici di una terra capace di grandi sorprese e slanci creativi”.
“La gente – aggiunge – vuole conoscere ciò che mette in tavola, i processi produttivi e le dinamiche culturali che rendono ogni prodotto inimitabile. Entra in gioco un’empatia che è possibile solo con il reale coinvolgimento delle persone attraverso una seduzione, ad un tempo, sensoriale ed emozionale”. - (PRIMAPRESS)
Amorfood è un progetto interamente “made in Sicily” di due giovani imprenditori siciliani, Andrea Mulè e Andrea Di Rosa, con la direzione artistica di Antonella Amorelli, già coordinatrice e anima di Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia.
Una presenza, questa all’Expo, che ha al centro un progetto che veda il cibo come veicolo di cultura e di crescita economica e culturale. Alle migliaia di visitatori sarà offerta una vera e propria esperienza sensoriale, attraverso un percorso, anche virtuale, che farà loro conoscere una Sicilia tradizionale, ma anche innovativa.
Ecco cosa accadrà in Piazzetta Sicilia:
Sarà offerta una selezione dei prodotti Amorfood, accompagnati ciascuno da un racconto etno-antropologico, da una ricetta per il suo tradizionale utilizzo e da una descrizione delle sue proprietà nutrizionali e organolettiche, a cura di esperti nel settore del cibo e dell’educazione alimentare.
Saranno, inoltre, proiettati i video d’artista girati dal duo artistico Campostabile nei luoghi della produzione, ricreando un mercato virtuale, accattivante ma schietto, che faccia in modo, dal Giappone agli Emirati Arabi, di trovare le pesche di Leonforte e i capperi di Salina, il miele di Caltavuturo, l’olio di Sciacca e le lenticchie di Villalba, la crema di mandorle di Adrano e i pistacchi di Bronte, l’origano di Mussomeli, la crema di peperoncino e la marmellata di fichi di Castelbuono. Sapori irripetibili attorno ai quali Amorfood ha costruito un racconto, privilegiando non solo il prodotto in sé ma anche le storie di chi lo produce, i luoghi, il contesto. Chi utilizza la piattaforma Amorfood “vede” con i suoi occhi, entra a far parte di un mondo che conduce nel tessuto di un territorio tutto da scoprire.
E ancora, in piazzetta Sicilia si terranno incontri tematici con Giovanni Iovane, curatore e docente all’Accademia di Brera, che racconterà il progetto artistico Amorfood e come attraverso il mezzo dell’arte contemporanea sia stato possibile raccontare il tema del cibo; Valeria Trapani, antropologa che parlerà dell’idea di una cucina consapevole, declinata a misura delle più svariate esigenze, attenta a recuperare identità, radicamento e specificazione territoriale mettendo in evidenza una profonda conoscenza delle tradizioni.
E non è tutto, perché saranno presentati gli Amorfood tours, itinerari turistici realizzati ad hoc intorno ai dieci produttori agricoli promotori del progetto Amorfood, nelle più esclusive località dell'Isola, scelte per la loro importanza storica oltre che per la loro straordinaria bellezza. Dall'Etna a Taormina, dalla Villa Romana del Casale con i suoistraordinari mosaici a Castelbuono, gioiello incastonato tra le montagne delle Madonie. Gli itinerari, studiati seguendo gli orientamenti culturali e artistici dei partecipanti, vengono progettati privilegiando i personali interessi: l'arte, l'archeologia, benessere, sport e cucina. Nei tour è previsto l'accesso a palazzi, abbazie, collezioni, ville, giardini normalmente non accessibili al pubblico. Luoghi segreti e scenari irripetibili, dove gli ospiti spesso vengono accolti dagli stessi padroni di casa, per condividere la loro sensibilità e cultura, espressione dell’ospitalità siciliana.
“L’obiettivo – spiega Andrea Mulè - è quello di attrarre investitori in Sicilia creando bisogni reali, alimentando la ricerca di prodotti in grado di produrre benessere per la nostra Isola e suscitare interesse da parte del visitatore che può vedere la Sicilia come terra di forte attrattività sotto un profilo alimentare ma anche turistico e culturale. Un modello - come dicevamo - semplice, che però mantenga ben saldo il suo centro nelle radici di una terra capace di grandi sorprese e slanci creativi”.
“La gente – aggiunge – vuole conoscere ciò che mette in tavola, i processi produttivi e le dinamiche culturali che rendono ogni prodotto inimitabile. Entra in gioco un’empatia che è possibile solo con il reale coinvolgimento delle persone attraverso una seduzione, ad un tempo, sensoriale ed emozionale”. - (PRIMAPRESS)