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Marsala: è querelle sanitaria per il 19enne ferito con un machete. La denuncia dell'infermiera del 118

Marsala: è querelle sanitaria per il 19enne ferito con un machete. La denuncia dell'infermiera del 118
(PRIMAPRESS) - MARSALA - Saranno gli investigatori a stabilire le dinamiche di un’aggressione con machete subita due giorni fa da un 19enne di Marsala mentre si trovava fuori al locale Room46. L’aggressione che poteva costare la vita al ragazzo si è trasformata anche in una querelle sanitaria sfociata sulle cronache nazionali perché a soccorrere il ferito, dopo la chiamata al 118 è stata l’ambulanza su cui stava facendo servizio l’operatrice sanitaria Marilena Corato. Il caso ha voluto che l’infermiera a bordo del mezzo di soccorso fosse la madre del giovane Ettore a terra sanguinante. Dopo la sorpresa l’infermiera Corato ha subito prestato le prime cure per bloccare l’emorragia. “Tutto potevo immaginare ma non di trovarmi mio figlio a terra, privo di sensi e con la testa sanguinante. lo avevo sentito al telefono poco prima. Ha subito un trauma cranico e tre punti di sutura, è un miracolo che sia rimasto vivo, ha un forte mal di testa e deve sottoporsi ad una Tac” aveva riferito a caldo la soccorritrice del 118 aggiungendo: “Le richieste di soccorso dovute a risse ed aggressioni sono diventate sempre più frequenti mia fronte di questo abbiamo una carenza cronica di personale, c’è un solo medico del 118 per una città come Marsala con 90mila abitanti”. Una sottolineatura che pur manifestando la solidarietà alla donna per la feroce aggressione al figlio, non è piaciuta al Direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, Ferdinando Croce che in una nota indirizzata a Corato scrive: “Un principio con formali disposizioni suggerisce di evitare il rilascio di dichiarazioni e opinioni personali. Andrebbe verificato che quanto dichiarato corrisponda al vero per evitare suggestioni e creare nei confronti dell’utenza sfiducia ingiustificata”. Quella del Direttore dell’ASP Trapani, tuttavia è apparsa come una difesa d’ufficio perché le dichiarazioni raccolte confermano difficoltà evidenti di organico tant’è che l’ambulanza in quella circostanza viaggiava con il solo conduttore e l’operatrice sanitaria ma senza medico a bordo. Situazione confermata dopo verifiche da parte del SIS 118 nazionale: “In quella tipologia di intervento - conferma il presidente Mario Balzanelli - non era presente, per oggettiva carenza nella pianta organica, il medico a bordo del mezzo inviato dalla Centrale Operativa 118, considerato che le dinamiche dell'evento lesivo avrebbero potuto determinare lesioni gravissime, che, per fortuna, non si sono verificate. Naturalmente - ha continuato Balzanelli - Esprimo la più accorata solidarietà, mia e della SIS118, all'infermiera Marilena Corato ed in particolare mi congratulo per l'alta professionalità dimostrata nel voler a tutti i costi proseguire sino in fondo il suo turno di servizio nonostante il comprensibile turbamento delle sue condizioni psicologiche. Vanno assolutamente intraprese, a livello legislativo nazionale, e dei vari territori regionali, tutte le azioni finalizzate a motivare e ad incentivare la scelta da parte dei medici di lavorare nei Sistemi di Emergenza Territoriale 118 del Paese che sono una delle più grandi risorse del paese”. Ha concluso Balzanelli. - (PRIMAPRESS)