Chirurgia plastica: i nuovi scenari delle staminali anticipati dal neo presidente del Sicpre, Franco Bassetto
- di R.C.
- in Salute&Benessere
(PRIMAPRESS) - PADOVA - Mentre continua ad infiammarsi la polemica sulla qualità di strutture private che eseguono micro chirurgia plastica, dopo il caso della 22 ragazza siciliana morta a Roma a seguito di un intervento di rinoplastica, c'è l'altra parte della medaglia che si basa sulla ricerca e gli scenari di innovazione di questa branca medica. A dare alcune anticipazioni è il prof Franco Bassetto, direttore della Unità Operativa Complessa di Chirurgia plastica dell’Azienda Ospedale/Università di Padova, nonché il direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica dell’Università di Padova appena nominato Presidente eletto della Società Italiana di Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica (SICPRE).
«Oggi parliamo di chirurgia rigenerativa, ovvero delle nuove frontiere della chirurgia plastica date dall’uso delle cellule staminali – spiega il prof Bassetto -. Grazie alle cellule staminali infatti è possibile rigenerare i tessuti danneggiati, ad esempio in caso di ustioni si cerca di sostituire le aree lese con il tessuto adiposo che contiene le staminali, premettendo così la formazione di nuove cellule che presentano le medesime caratteristiche di quelle perse. La chirurgia rigenerativa ci permette quindi di riportare i tessuti a uno stato di integrità precedente al trauma, al danno creato da tumori, o anche a quello dovuto all’invecchiamento. In ogni caso oggi c’è una particolare attenzione alla chirurgia morfo-funzionale, ovvero alla “ricostruzione” quanto più possibile simile alla morfologia originale, ma anche volta a un valido ripristino funzionale.» La Chirurgia plastica oggi è divenuta una specialità trasversale a molti ambiti della medicina, soprattutto laddove siano necessari azioni demolitive: dalla cardiochirurgia all’oncologia – basti pensare alla ricostruzione mammaria relativamente al tumore al seno, ma non solo -, dall’ortopedia agli interventi di medicina estetica. - (PRIMAPRESS)
«Oggi parliamo di chirurgia rigenerativa, ovvero delle nuove frontiere della chirurgia plastica date dall’uso delle cellule staminali – spiega il prof Bassetto -. Grazie alle cellule staminali infatti è possibile rigenerare i tessuti danneggiati, ad esempio in caso di ustioni si cerca di sostituire le aree lese con il tessuto adiposo che contiene le staminali, premettendo così la formazione di nuove cellule che presentano le medesime caratteristiche di quelle perse. La chirurgia rigenerativa ci permette quindi di riportare i tessuti a uno stato di integrità precedente al trauma, al danno creato da tumori, o anche a quello dovuto all’invecchiamento. In ogni caso oggi c’è una particolare attenzione alla chirurgia morfo-funzionale, ovvero alla “ricostruzione” quanto più possibile simile alla morfologia originale, ma anche volta a un valido ripristino funzionale.» La Chirurgia plastica oggi è divenuta una specialità trasversale a molti ambiti della medicina, soprattutto laddove siano necessari azioni demolitive: dalla cardiochirurgia all’oncologia – basti pensare alla ricostruzione mammaria relativamente al tumore al seno, ma non solo -, dall’ortopedia agli interventi di medicina estetica. - (PRIMAPRESS)