Vaccini Covid: una ricerca CNR e Unisalerno mette in evidenza il pericolo di sottostimare l’efficacia
- di RED-ROM
- in Salute&Benessere
(PRIMAPRESS) - ROMA - Con il via libera del ministro della Salute, Orazio Schillaci, al piano vaccinale 2023/25, reso gratuito per tutti proprio per consentire un vasta copertura, ritornano tuttavia, alcune sacche di resistenza nella popolazione. Ma qual è la posizione della ricerca? Uno studio recente pubblicato su PLOS One, dal titolo "Misurare l'efficacia di un vaccino durante un'epidemia," getta luce su un fattore cruciale che è passato largamente inosservato: come variano i risultati dei test clinici quando vengono condotti in diverse fasi dell'epidemia.
I ricercatori hanno da tempo compreso che l'efficacia di un vaccino può variare in base a molteplici fattori, tra cui le caratteristiche della popolazione e l'emergere di nuove varianti del virus. Tuttavia, le scoperte rivoluzionarie di questo studio rivelano una dimensione critica che è stata precedentemente trascurata. Lo studio, condotto da un team di scienziati del CNR e dell’Università di Salerno, mette in luce che il momento in cui vengono effettuati questi test clinici è di importanza fondamentale. Condurre test clinici di fase III su ampi gruppi durante il picco di un'epidemia (come è successo per AstraZeneca) porta a una significativa sottovalutazione dell'efficacia del vaccino, anche in assenza di fattori di confusione.
Il Dott. Antonio Scala, il principale ricercatore dello studio, spiega: "La nostra ricerca sfida la comprensione tradizionale di come valutiamo l'efficacia dei vaccini. Abbiamo scoperto che quando i trial clinici coincidono con il picco dell'epidemia, l'efficacia misurata di un vaccino può sottostimare significativamente la sua reale efficacia. Questo effetto diventa ancor più evidente all'aumentare della proporzione di individui infetti nella popolazione e con l'aggravarsi della gravità dell'epidemia. Una stima inaccurata dell'efficacia del vaccino porta ad una valtazione errata del numero di individui da vaccinare per raggiungere l'immunità di gregge."
Questa ricerca innovativa ha profonde implicazioni per la nostra comprensione delle prestazioni dei vaccini in scenari reali. Mettendo in luce l'impatto del momento dell'epidemia sulle misurazioni dell'efficacia, la ricerca sottolinea l'importanza di considerare il contesto più ampio nell'interpretazione dei risultati dei test clinici.
Le scoperte del team suggeriscono che la comunità deve esercitare cautela nell'interpretare i dati sull'efficacia dei vaccini generati durante il picco di un'epidemia. Riconoscere questo fattore legato al tempo è fondamentale per i decisori politici, gli operatori sanitari e il pubblico mentre prendono decisioni informate sulle strategie di vaccinazione. "Misurare l'efficacia di un vaccino durante un'epidemia" rappresenta un contributo fondamentale alla nostra comprensione delle prestazioni dei vaccini di fronte a sfide senza precedenti per la salute pubblica. Questa ricerca non solo migliora la nostra comprensione della dinamica dei vaccini durante le pandemie, ma guida anche gli sforzi futuri di vaccinazione per il COVID-19 e oltre. - (PRIMAPRESS)
I ricercatori hanno da tempo compreso che l'efficacia di un vaccino può variare in base a molteplici fattori, tra cui le caratteristiche della popolazione e l'emergere di nuove varianti del virus. Tuttavia, le scoperte rivoluzionarie di questo studio rivelano una dimensione critica che è stata precedentemente trascurata. Lo studio, condotto da un team di scienziati del CNR e dell’Università di Salerno, mette in luce che il momento in cui vengono effettuati questi test clinici è di importanza fondamentale. Condurre test clinici di fase III su ampi gruppi durante il picco di un'epidemia (come è successo per AstraZeneca) porta a una significativa sottovalutazione dell'efficacia del vaccino, anche in assenza di fattori di confusione.
Il Dott. Antonio Scala, il principale ricercatore dello studio, spiega: "La nostra ricerca sfida la comprensione tradizionale di come valutiamo l'efficacia dei vaccini. Abbiamo scoperto che quando i trial clinici coincidono con il picco dell'epidemia, l'efficacia misurata di un vaccino può sottostimare significativamente la sua reale efficacia. Questo effetto diventa ancor più evidente all'aumentare della proporzione di individui infetti nella popolazione e con l'aggravarsi della gravità dell'epidemia. Una stima inaccurata dell'efficacia del vaccino porta ad una valtazione errata del numero di individui da vaccinare per raggiungere l'immunità di gregge."
Questa ricerca innovativa ha profonde implicazioni per la nostra comprensione delle prestazioni dei vaccini in scenari reali. Mettendo in luce l'impatto del momento dell'epidemia sulle misurazioni dell'efficacia, la ricerca sottolinea l'importanza di considerare il contesto più ampio nell'interpretazione dei risultati dei test clinici.
Le scoperte del team suggeriscono che la comunità deve esercitare cautela nell'interpretare i dati sull'efficacia dei vaccini generati durante il picco di un'epidemia. Riconoscere questo fattore legato al tempo è fondamentale per i decisori politici, gli operatori sanitari e il pubblico mentre prendono decisioni informate sulle strategie di vaccinazione. "Misurare l'efficacia di un vaccino durante un'epidemia" rappresenta un contributo fondamentale alla nostra comprensione delle prestazioni dei vaccini di fronte a sfide senza precedenti per la salute pubblica. Questa ricerca non solo migliora la nostra comprensione della dinamica dei vaccini durante le pandemie, ma guida anche gli sforzi futuri di vaccinazione per il COVID-19 e oltre. - (PRIMAPRESS)