Emergenza sanitaria: il caso Eriksen solleva la questione manovre "salvavita". Balzanelli (118) "Legge inapplicata"
- di RED-ROM
- in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il caso dell’arresto cardiaco di Christian Eriksen, il giocatore danese che nella partita di ieri per Uefa 2020 con la Finlandia è stato soccorso dal suo capitano con un massaggio cardiaco in attesa del defibrillatore, ha sollevato nuovamente la necessità dell’insegnamento delle manovre salvavita. “L’intervento immediato del capitano della squadra danese ha fatto la differenza - ha detto questa mattina il presidente del SIS 118, intervistato da Primapress - Attivare il massaggio, con due mani sul torace entro 90 secondi, in una situazione di arresto cardiaco e poi la scarica da defribillatore entro i 5 minuti, significa fare la differenza tra la vita e la morte. Questo episodio sul campo di calcio c’è lo ha confermato ancora una volta e diventa inspiegabile perché la legge con cui nel 2015 è stato previsto l’insegnamento del Primo Soccorso nelle scuole di primo e secondo grado resta inapplicata”. A luglio del 2015 dopo aver raccolto oltre 90 mila firma, con una delle più grandi petizioni popolari, fu approvata la proposta avanzata dal direttore del 118 di Taranto, Mario Balzanelli. Con lo slogan “Due mani sul torace ti salvano la vita” l’insegnamento del massaggio cardiaco sembrava dovesse finalmente entrare nei programmi didattici ma a distanza di 6 anni la legge è ancora ferma. “L’introduzione della legge era stata salutata come un grande segno di attenzione verso la salute pubblica ma anche come un forte processo formativo per gli adolescenti nel rispetto per la vita” ha sottolineato Balzanelli - “Auspichiamo, il decollo istituzionale "intensivo" di ogni percorso di formazione-addestramento della popolazione nazionale in tema di conoscenza teorico-pratica delle manovre salvavita del Primo Soccorso, in tutti gli ambienti di vita e di lavoro. Il SIS 118 in questo momento è impegnato nella realizzazione di un progetto SEAM di servizio di emergenza con defibrillatore e apparecchio per il monitoraggio delle funzioni vitali attraverso il “delivery” con un drone. Non è possibile prevedere che ci sia un defibrillatore ogni 100 metri ma è possibile prevedere che le centrali operative del 118 possano inviare su un luogo di emergenza sanitaria un drone per assistere immediatamente un paziente in arresto cardiaco”. - (PRIMAPRESS)