Stati Generali M5S la difficile mutazione tra vecchie identità e nuovi scenari. L'incognita del doppio mandato
- di RED-ROM
- in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Non è stata una giornata facile per gli Stati Generali del M5S. Le divisioni all’interno del movimento sono tante e sopratutto ci sono divisioni profonde su alcuni argomenti che finora i componenti dell’esecutivo di governo di marca grillina hanno fatto finta di dimenticare. E poi c’è stata la grande questione di superare il limite del secondo mandato e il convincimento di Di Maio che rappresenta uno dei valori fondanti del movimento. E poi c’è di mezzo il grande tema della trasformazione del movimento verso qualcosa di più strutturato, anche se la parola partito fa fatica a venire fuori da tutte le bocche.
“Dobbiamo cambiare l'organizzazione per adattarla a quello che siamo ora. Il capo politico deve essere un organo collegiale”. A dirlo è stato Roberto Fico: ”Si parla molto di ritorno alle origini ma è ipocrita ridurre a questo la riflessione sulle criticità di un movimanto che è passato dalle piazze ai palazzi”, dice con onestà intellettuale il presidente della Camera. "I contrasti sono inevitabili,ma non ci sono più puri di altri”. "Restiamo forza autonoma, ma proseguiamo il confronto con il centrosinistra", esorta ancora Fico. E poi è la volta del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che sottolinea come in politica cambiare opinione è segno di intelligenza : “se scopriamo che una proposta che ci arriva da altri è giusta non bisogna respingerla”. - (PRIMAPRESS)