Disturbo dell’udito: ne soffrono 7 mln di italiani con una spesa di 36 mld di euro. Il tema al Welfair di Roma
- di R.B.
- in Salute&Benessere
(PRIMAPRESS) - ROMA - I disturbi dell’udito e le malattie dell’orecchio colpiscono circa 7 milioni di italiani con un danno diretto e indiretto di oltre 36 mld di euro. Sono questi i dati aggiornati che rimbalzeranno al centro della rassegna Welfair che si terrà a Fiera di Roma dal 18 al 20 ottobre.
Con oltre 6 milioni di italiani visitati, 230.000 interventi chirurgici, 136.000 nuovi ricoveri e 9900 nuove diagnosi di tumori testa-collo, ogni anno l'oringolaiatria è divenuta, invece, una delle discipline più versatili e all’avanguardia del panorama sanitario, soprattutto dal punto di vista chirurgico. “Oggi - spiega il presidente professor Piero Nicolai di SIOeChCF -copriamo l’intera Area Testa-Collo: da un’oncologia complessa e difficile specie chirurgicamente, all’applicazione di protesi impiantabili come gli impianti cocleari; ci occupiamo, anche, delle patologiedell’orecchio medio, interno e della base cranica laterale; di tutte le patologie del naso dei seni paranasali e della base del cranio anteriore, dei disturbi ostruttivi del sonno, delle patologie delle ghiandole salivari ed infine anche della voce e di problematiche estetiche del volto”. “Ma questa versatilità - aggiunge il professor Giovanni Danesi di SIOeChCF- rende difficile inquadrare la disciplina, anche a livello di programmazione sanitaria. Il risultato è la riduzione della prevenzione: troppo spesso la diagnosi è tardiva anche se ogni euro speso per tempo e nel modo giusto può risparmiarne 18 nell’arco di 10 anni. Ma ancora più grave è la progressiva perdita di competenze che sta iniziando ad erodere il patrimonio di saperi e capacità accumulato nella passata generazione. I reparti di Otorinolaringoiatria si stanno, infatti, rarefacendo nel SSN e la prospettiva di unire i corsi di specialità di Otorinolaringoiatria a quelli di Audiologia e Foniatria minaccia di diluire ulteriormente una formazione che dovrebbe, invece, puntare ad una marcata specializzazione. Questo, infatti, sarebbe il momento per radicare saldamente l’Otorinolaringoiatria nel Servizio Sanitario. Il rischio, altrimenti, è quello di perdere i progressi raggiunti”.
Questo l’allarme rivolto dalla SIOeChCF al mondo della sanità. “Del resto, compito delle Società scientifiche - conclude il professor Domenico Cuda, past president SIOeChCF - è quello di portare la voce degli specialisti medici e quindi degli otorinolaringoiatri alle istituzioni per difendere l’interesse sia di medici che pazienti”.
“La sfida di Welfair – conferma Claudio Lo Tufo, co-organizzatore di Welfair insieme a Fiera Roma - consiste nel generare processi che, di per sé, siano già germinativi del cambiamento, favorendo l'incontro tra le persone per discutere e sviluppare idee, progetti e soluzioni da implementare nel settore sanitario”. - (PRIMAPRESS)
Con oltre 6 milioni di italiani visitati, 230.000 interventi chirurgici, 136.000 nuovi ricoveri e 9900 nuove diagnosi di tumori testa-collo, ogni anno l'oringolaiatria è divenuta, invece, una delle discipline più versatili e all’avanguardia del panorama sanitario, soprattutto dal punto di vista chirurgico. “Oggi - spiega il presidente professor Piero Nicolai di SIOeChCF -copriamo l’intera Area Testa-Collo: da un’oncologia complessa e difficile specie chirurgicamente, all’applicazione di protesi impiantabili come gli impianti cocleari; ci occupiamo, anche, delle patologiedell’orecchio medio, interno e della base cranica laterale; di tutte le patologie del naso dei seni paranasali e della base del cranio anteriore, dei disturbi ostruttivi del sonno, delle patologie delle ghiandole salivari ed infine anche della voce e di problematiche estetiche del volto”. “Ma questa versatilità - aggiunge il professor Giovanni Danesi di SIOeChCF- rende difficile inquadrare la disciplina, anche a livello di programmazione sanitaria. Il risultato è la riduzione della prevenzione: troppo spesso la diagnosi è tardiva anche se ogni euro speso per tempo e nel modo giusto può risparmiarne 18 nell’arco di 10 anni. Ma ancora più grave è la progressiva perdita di competenze che sta iniziando ad erodere il patrimonio di saperi e capacità accumulato nella passata generazione. I reparti di Otorinolaringoiatria si stanno, infatti, rarefacendo nel SSN e la prospettiva di unire i corsi di specialità di Otorinolaringoiatria a quelli di Audiologia e Foniatria minaccia di diluire ulteriormente una formazione che dovrebbe, invece, puntare ad una marcata specializzazione. Questo, infatti, sarebbe il momento per radicare saldamente l’Otorinolaringoiatria nel Servizio Sanitario. Il rischio, altrimenti, è quello di perdere i progressi raggiunti”.
Questo l’allarme rivolto dalla SIOeChCF al mondo della sanità. “Del resto, compito delle Società scientifiche - conclude il professor Domenico Cuda, past president SIOeChCF - è quello di portare la voce degli specialisti medici e quindi degli otorinolaringoiatri alle istituzioni per difendere l’interesse sia di medici che pazienti”.
“La sfida di Welfair – conferma Claudio Lo Tufo, co-organizzatore di Welfair insieme a Fiera Roma - consiste nel generare processi che, di per sé, siano già germinativi del cambiamento, favorendo l'incontro tra le persone per discutere e sviluppare idee, progetti e soluzioni da implementare nel settore sanitario”. - (PRIMAPRESS)