Lorenzin: le droghe sono droghe e fanno male, tutte
- di RED ROMA
- in Salute&Benessere
(PRIMAPRESS) - ROMA – “Non mi interessa la pena, voglio parlare degli effetti”, questo il concetto chiave dell’intervento del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin all’istituto Massimo di Roma nell’incontro, il secondo del tour promosso insieme al neurologo Rosario Sorrentino, sui reali rischi del consumo di cannabis nell’adolescenza. “L’aspetto penale, ad esclusione di quello che è la lotta ai grandi trafficanti e agli spacciatori, non mi interessa più di tanto ma voglio che lo Stato dimostri coerenza su questo tema e mandi un messaggio preciso: drogarsi fa male perché la droga fa male, tutta. Poi esiste un problema politico di come trattare i vari casi davanti alla Legge, di come aiutare le famiglie che spesso sono lasciate sole e questo non può essere dimenticato, ma il mio obbligo morale come Ministro della Salute – ha concluso la Lorenzin - è di tutelare proprio la salute delle persone e in particolare delle fasce più deboli”. L’incontro di questa mattina ha riproposto il format Lorenzin-Sorrentino nelle scuole, con una partecipazione attiva degli studenti e degli insegnanti, per un tema spesso affrontato con superficialità.
“La Cannabis, il tanto innocuo spinello, ha perso da tempo la sua innocenza - ha detto il neurologo Rosario Sorrentino -, in persone predisposte bastano anche solo poche boccate dello spinello del terzo millennio, un vero e proprio ‘super-spinello’, per determinare l’inizio di disturbi psichiatrici che vanno dall’ansia diffusa e permanente, agli attacchi di panico, alle allucinazioni con veri e propri quadri psicotici fino a stati di depersonalizzazione e derealizzazione. Si tratta – ha detto ancora Sorrentino – di un vero ‘attacco al cervello’ di giovani e giovanissimi in una delle sue fasi più vulnerabili, perché questo organo nell’adolescenza è nel pieno di passaggi maturativi che possono essere danneggiati da un uso anche occasionale di cannabis”. L’appello di Sorrentino si è poi allargato a quei personaggi pubblici “che danno, troppo superficialmente, il loro sostegno pubblico allo spinello, rischiando di influenzare con la loro fascinazione adolescenti, e non solo, che possono rimanere suggestionati da modelli di comportamento e stili di vita che risultano poi essere spesso trappole da cui è difficile uscire”. Con annessa battuta polemica verso lo scrittore Roberto Saviano, che in queste ore ha proposto la legalizzazione delle droghe per contrastarne il traffico illegale proponendola come una battaglia di civiltà per l’Italia. “A tale proposito mi viene da dire – ha commentato Sorrentino – ma chi è questo Saviano per parlare di questi temi?”.
L’incontro si è chiuso con le domande degli studenti, alcune supportate da spunti e studi molto interessanti, e con la proposta lanciata da Sorrentino: “chiedo al Ministro di pensare insieme a una campagna istituzionale di informazione per creare una sorta di ‘no-fly zone’, un’area di tutela anche verso le droghe cosiddette leggere nell’adolescenza, una fascia d’età che va protetta con un’informazione corretta sugli effetti reali e a lungo termine della cannabis, che viene assunta spesso per motivi ricreativi e socializzanti”. - (PRIMAPRESS)
“La Cannabis, il tanto innocuo spinello, ha perso da tempo la sua innocenza - ha detto il neurologo Rosario Sorrentino -, in persone predisposte bastano anche solo poche boccate dello spinello del terzo millennio, un vero e proprio ‘super-spinello’, per determinare l’inizio di disturbi psichiatrici che vanno dall’ansia diffusa e permanente, agli attacchi di panico, alle allucinazioni con veri e propri quadri psicotici fino a stati di depersonalizzazione e derealizzazione. Si tratta – ha detto ancora Sorrentino – di un vero ‘attacco al cervello’ di giovani e giovanissimi in una delle sue fasi più vulnerabili, perché questo organo nell’adolescenza è nel pieno di passaggi maturativi che possono essere danneggiati da un uso anche occasionale di cannabis”. L’appello di Sorrentino si è poi allargato a quei personaggi pubblici “che danno, troppo superficialmente, il loro sostegno pubblico allo spinello, rischiando di influenzare con la loro fascinazione adolescenti, e non solo, che possono rimanere suggestionati da modelli di comportamento e stili di vita che risultano poi essere spesso trappole da cui è difficile uscire”. Con annessa battuta polemica verso lo scrittore Roberto Saviano, che in queste ore ha proposto la legalizzazione delle droghe per contrastarne il traffico illegale proponendola come una battaglia di civiltà per l’Italia. “A tale proposito mi viene da dire – ha commentato Sorrentino – ma chi è questo Saviano per parlare di questi temi?”.
L’incontro si è chiuso con le domande degli studenti, alcune supportate da spunti e studi molto interessanti, e con la proposta lanciata da Sorrentino: “chiedo al Ministro di pensare insieme a una campagna istituzionale di informazione per creare una sorta di ‘no-fly zone’, un’area di tutela anche verso le droghe cosiddette leggere nell’adolescenza, una fascia d’età che va protetta con un’informazione corretta sugli effetti reali e a lungo termine della cannabis, che viene assunta spesso per motivi ricreativi e socializzanti”. - (PRIMAPRESS)