Medicina riproduttiva: al congresso americano ASRM, gli studi di IVI sulla selezione degli embrioni
- di RED-ROM
- in Salute&Benessere
(PRIMAPRESS) - ROMA - La 77ª edizione del Congresso ASRM, American Society for Reproductive Medicine, uno dei più importanti convegni internazionali sulla Procreazione Medicalmente Assistita, è servita a fare il punto sulla ricerca mondiale nel settore. L'IVI, l'istituto italo-spagnolo di Medicina Riproduttiva, ha presentato quasi 70 studi, mirati ad aumentare l'indice di sicurezza e di risultato nella gravidanza assistita.
“Sono molte le linee di ricerca cui dedichiamo il nostro lavoro quotidiano, ma la premessa è sempre quella di offrire risultati eccellenti ai nostri pazienti e migliorare il più possibile le loro esperienze”, ha affermato Daniela Galliano, medico chirurgo, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma. “In particolare, la nostra priorità è fare in modo che le coppie riescano ad ottenere la gravidanza nel minor tempo possibile e con le massime garanzie di successo, per questo curiamo ogni fase del processo. Il tenace impegno con cui portiamo avanti la ricerca e la nostra partecipazione a congressi di riferimento, come questo, ci permettono di continuare ad essere in prima linea in questo settore dalla continua evoluzione”.
In questi interventi - spiegano dall'Istituto - il ruolo dell'embriologo diventa fondamentale nei trattamenti di riproduzione assistita, dal momento che si occupa della selezione dell’embrione per il transfer. Fino ad oggi non era mai stato analizzato se i sistemi di classificazione morfologica, o altri metodi utilizzati dagli embriologi, aiutassero a selezionare embrioni euploidi (contenenti 46 cromosomi normali) con una probabilità maggiore rispetto a quelli aneuploidi (con uno squilibrio nella dotazione cromosomica. IVI ha studiato come questi sistemi di classificazione morfologica, utilizzati all’interno del laboratorio di embriologia, selezionino preferenzialmente gli embrioni euploidi, cioè le cellule con un numero normale di cromosomi. - (PRIMAPRESS)
“Sono molte le linee di ricerca cui dedichiamo il nostro lavoro quotidiano, ma la premessa è sempre quella di offrire risultati eccellenti ai nostri pazienti e migliorare il più possibile le loro esperienze”, ha affermato Daniela Galliano, medico chirurgo, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma. “In particolare, la nostra priorità è fare in modo che le coppie riescano ad ottenere la gravidanza nel minor tempo possibile e con le massime garanzie di successo, per questo curiamo ogni fase del processo. Il tenace impegno con cui portiamo avanti la ricerca e la nostra partecipazione a congressi di riferimento, come questo, ci permettono di continuare ad essere in prima linea in questo settore dalla continua evoluzione”.
In questi interventi - spiegano dall'Istituto - il ruolo dell'embriologo diventa fondamentale nei trattamenti di riproduzione assistita, dal momento che si occupa della selezione dell’embrione per il transfer. Fino ad oggi non era mai stato analizzato se i sistemi di classificazione morfologica, o altri metodi utilizzati dagli embriologi, aiutassero a selezionare embrioni euploidi (contenenti 46 cromosomi normali) con una probabilità maggiore rispetto a quelli aneuploidi (con uno squilibrio nella dotazione cromosomica. IVI ha studiato come questi sistemi di classificazione morfologica, utilizzati all’interno del laboratorio di embriologia, selezionino preferenzialmente gli embrioni euploidi, cioè le cellule con un numero normale di cromosomi. - (PRIMAPRESS)